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Per i ritardi della scuola antisismica di Colleatterrato piovono richieste di rinvio a giudizio. La Procura ed in particolare Stefano Giovagnoni ha chiesto, scrive Il Centro, il rinvio a giudizio per gran parte dell'ufficio tecnico del Comune: Remo Bernardi, dirigente dell' area 6 Lavori pubblici e manutenzione del Comune di Teramo all'epoca dei fatti ed oggi funzionario; per Gianni Cimini, attualmente dirigente dell'area 7 Ricostruzione, pianificazione sostenibile e rigenerazione della città del Comune e all'epoca dei fatti (e in questa veste indagato) responsabile unico del procedimento riguardante l'appalto per l'affidamento dei lavori della scuola; per gli imprenditori Ennio Abbatescianni, nella sua veste di legale rappresentante di "Linea Informatica srl" e Remo Di Carlo, legale rappresentante di "Sife Srl", le due società che all'epoca hanno costituito l'Ati, l'associazione temporanea di imprese, per l'appalto della scuola, e per l'architetto Stefano Mariotti nella sua veste di direttore dei lavori. Le accuse ipotizzate sono l'abuso d'ufficio, la turbata libertà degli incanti e la truffa. Il pm Giovagnoni contesta l'abuso d'ufficio ai dirigenti del Comune e agli imprenditori. A questi ultimi due, inoltre, contesta anche i reati di turbata libertà degli incanti e truffa. Reato, solo quest'ultimo, che viene contestato a Mariotti. Per questa ipotesi di reato nell'avviso di conclusione delle indagini si fa riferimento a voci di spesa di 25mila euro (per l'accusa non dovute) che, secondo la Procura, sarebbero state inserite nel computo metrico inducendo la stazione appaltante (cioè il Comune) al pagamento nei confronti dell'Ati. Secondo la Procura Mariotti, proprio nella sua qualità di direttore dei lavori avrebbe omesso, così si ricostruisce nell'avviso di conclusione, di fare il controllo tecnico, contabile e amministrativo. Per la Procura all'associazione di imprese sarebbe stato procurato un vantaggio patrimoniale consistito nell'affidamento diretto senza gara pubblica di lavori per un importo di circa 450mila euro.