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Facciamo un gioco di Natale. Si chiama “Rosiko” ed è il gioco che svela i furbetti che, ignorando le più elementari regole di civiltà, si fanno beffe del disagio quotidiano di chi convive con uno stato di stabilità, e si appropriano illegalmente dei vantaggi loro riservati.
Il gioco, ovviamente, prevede una serie di punteggi.
Parcheggio su area “gialla” 10 punti
Parcheggio su area “gialla” con tagliando blu di un parente 20 punti
Parcheggio su area “gialla” con tagliando blu di un parente deceduto 30 punti
Parcheggio su area “gialla” in area ZTL 40 punti
Parcheggio su area “gialla” in area ZTL con tagliando blu di un parente 50 punti
Parcheggio su area “gialla” in area ZTL con tagliando blu di un parente deceduto 60 punti
Parcheggio su area “gialla” effettuato da personaggio conosciuto 70 punti
Parcheggio su area “gialla” con tagliando blu di un parente effettuato da personaggio conosciuto 80 punti
Parcheggio su area “gialla” in area ZTL con tagliando blu di un parente deceduto effettuato da personaggio conosciuto 90 punti
Parcheggio su area “gialla” in area ZTL con tagliando blu di un parente deceduto effettuato da personaggio conosciuto nonché esponente politico 100 punti
Parcheggio su area “gialla” in area ZTL con tagliando blu di un parente deceduto effettuato da personaggio conosciuto nonché esponente politico ed ex assessore 1000 punti
Bene: ABBIAMO UN VINCITORE
Il primo mille punti della storia di “Rosiko”.
Gioite e applaudite.
Nei giorni di Natale, infatti, la Polizia Locale di Teramo ha scoperto proprio un mille punti, un ex assessore teramano, che ha frequentato i banchi consiliari per anni, che parcheggiava in uno stallo riservato ai diversamente abili, esibendo il tagliando blu di un parente morto tre anni fa.

Purtroppo, la legge mi impedisce di pubblicare il nome, in questa fase, ma lo farò appena sarà possibile.
Com’è amaro il miele dell’inciviltà, commenterebbe un poeta del secolo scorso, ma noi che non siamo poeti e che viviamo in questo secolo maleducato, crediamo che sia doveroso usare le giuste parole. Anzi, una sola: schifoso. Chi fa una cosa del genere, è una persona schifosa e il fatto che sia stato anche un rappresentante della città, che abbia raccolto voti per rappresentare i cittadini nelle massime assise civiche, lo rende ancora più schifoso in questo frangente.
E se poi, a corolllario, ci mettiamo anche che è successo sotto Natale, allora questa storia assume davvero il sapore tristissimo delle vicende miserabili.

ADAMO