Lo sciopero è stato proclamato perché dopo anni di elaborazione di un testo condiviso in cui si richiedeva una riforma della legge quadro della Polizia Locale Italiana vecchia di 40 anni, finalmente era arrivato alla Prima Commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati, approvato all'unanimità dai parlamentari di tutti i partiti e condiviso dalle parti sindacali, un testo non perfetto ma accettabile veniva improvvisamente stravolto e depotenziato dopo l'intervento del Ministero dell'Interno che doveva solo prenderne visione. Un testo già approvato dalla Commissione Parlamentare Europea che aveva sollecitato il Presidente del Consiglio, il Ministro dell'Interno e i Capigruppo dei partiti politici a porre fine alla discriminazione sul piano organizzativo e remunerativo esistente in Italia fra la Polizia di Stato e la Polizia Locale. Dopo l'intervento del Ministero dell'Interno il testo della proposta di legge è stato privato delle tutele contrattuali (si chiedeva l'ingresso in un contratto pubblico nel nuovo Comparto di Sicurezza Pubblica Locale invece hanno previsto che si debba restare ancorati ad un contratto privatistico alla pari degli impiegati comunali che poco hanno in comune con gli appartenenti alla Polizia Locale) e previdenziali (mancata equiparazione del trattamento pensionistico, si chiedeva la pensione privilegiata che garantirebbe una uscita anticipata proprio per la specificità del lavoro svolto in analogia con i poliziotti statali). Di fatto né è uscito un testo più obsoleto e anacronistico dell'attuale Legge Quadro in vigore. Da quasi 40 anni, la Legge n.65 del 1986 con la quale hanno cessato di esistere i "vigili urbani" sostituiti dalla più "moderna" Polizia Municipale oggi Locale (Regionale). La "manina" del Ministero dell'Interno era forse preoccupata che la cessione ufficiale di parte delle proprie competenze alla Polizia Locale Italiana rischiava di offuscare le altre Forze di Polizia? I burocrati del Ministero dell'Interno, probabilmente, temono di perdere il privilegio di ricoprire il ruolo di "First lady" in tema di Sicurezza Pubblica Locale"; non vedono favorevolmente una Polizia Locale riconosciuta a livello nazionale dalle Istituzioni ma la preferiscono disgregata, disorganizzata, senza tutele ed eternamente ausiliaria delle vere forze di polizia (statali). Ma questi burocrati ignorano che una riforma seria della Polizia Locale Italiana sarebbe solo un valore aggiunto per i cittadini e per il Paese, poiché contribuirebbe a rendere più efficace l'intero sistema sicurezza e si potrebbe finalmente auspicare addirittura un sistema coordinato a livello nazionale, come richiede da anni la Commissione Europea. Anche nella Provincia di Barletta Andria Trani ed in quella di Bari in questi giorni la Polizia Locale è stata in prima linea garantendo il proprio apporto con i controlli per il contrasto alla diffusione dei contagi in tema di normative Covid su disposizione delle relative Prefetture. La Polizia Locale affianca (spesso sostituendosi) quotidianamente le Polizie Statali ed i Carabinieri nei controlli di Ordine Pubblico per la pandemia da Covid-19, viene chiamata a gestire risse e situazione estremamente pericolose, effettua il presidio ai seggi elettorali e viene obbligata a vaccinarsi al pari delle altre Forze di Polizia. Solo quando c'è da garantire dei diritti Paritari ai Poliziotti Locali improvvisamente questi sono visti come impiegati comunali in divisa. Non ancora inseriti nelle categorie professionali usuranti dimenticando il grande numero di agenti feriti e caduti durante l'adempimento del dovere.
Si è deciso quindi di dare un segnale forte alle Istituzioni, motivo per cui il giorno 15 gennaio 2022, in occasione dello sciopero nazionale della Polizia Locale Italiana, saranno garantiti solo i servizi fondamentali quali il rilievo dei sinistri stradali ed il Pronto Intervento, i Trattamenti sanitari obbligatori, la Polizia Giudiziaria. Allo sciopero indetto dal Sindacato di categoria SULPL aderiranno molti Agenti ed Ufficiali delle nostre Province e i servizi essenziali saranno garantiti seguendo gli accordi decentrati e nazionali vigenti, pertanto in alcune città non sarà garantito il servizio serale qualora gli Agenti aderiscano in massa allo sciopero. Siamo certi che questo sciopero sia sentito e partecipato dalla Polizia Locale Italiana con i suoi uomini e donne che ogni giorno indossano con onore l'uniforme, purtroppo spesso bistrattata. Se non ora quando ? Dobbiamo fare comprendere al Governo e al Ministero dell'Interno che la Polizia Locale Italiana è stanca di vivere in questo limbo, di essere trattata come la cenerentola delle Forze di Polizia.
Coordinatore Regionale Abruzzo
Nicola De Vincentiis