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ROBERTORICCIprofPrestigioso incarico per il professor Roberto Ricci, che da lunedì non sarà più tra i docenti del Liceo Classico Delfico di Teramo, perché chiamato a Roma nel gabinetto del ministro della Pubblica Istruzione, Bianchi. Una nomina di grande rilevanza, che premia l’impegno professionale del professor Ricci, apprezzato cultore di storia locale, ma anche impegnato in politica, nella sua Campli, anche quelle presidente dell’associazione Memoria & Progetto Onlus. Roberto RiccI è Laureato in filosofia presso l’Università degli studi di Urbino,  è docente di filosofia e storia nel Liceo Ginnasio “M. Dèlfico” di Teramo. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze sociali nell’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti – Pescara ; nella stessa Università ha collaborato con la cattedra di metodologia delle scienze sociali e di storia moderna svolgendo attività di ricerca e di didattica. Ha inoltre svolto lavori di storiografia presso il  Centro di studi muratoriani di Modena e di storia sociale all’Istituto “ A. Cervi” di Reggio Emilia. E’ deputato nella Deputazione di Storia Patria negli Abruzzi, socio della Società napoletana di Storia Patria e della Società italiana per lo studio dell’età moderna. Studioso dell’età moderna  si occupa nell’ambito della storia della  feudalità  nel regno di Napoli  della famiglia Acquaviva d’Aragona duchi d’Atri e dello “Stato” farnesiano in Abruzzo. Ha curato l’edizione dell’opera manoscritta seicentesca di Francesco Brunetti “Sacra ac Profana Aprutii monumenta” , i convegni e gli atti “Il confine nel tempo, Marche e Abruzzi dalla preistoria all’Unità” in collaborazione con la Deputazione di Storia Patria per le Marche e “Lo Stato degli Acquaviva d’Aragona duchi di Atri”  promuovendo anche il convegno di studio “L’opera di Niccolò Toppi nel IV° centenario della morte” con la cattedra di storia moderna dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti – Pescara. Ha in corso un progetto di ricerca tra gli archivi italiani (Napoli, Roma, Parma ) e spagnoli  ( Archivio Historico Nacional, Madrid,  Simancas ) per la ricostruzione del disperso archivio di famiglia e lo studio dei cardinali Francesco e Troiano Acquaviva d’Aragona ambasciatori di Filippo V e Carlo III di Borbone a Roma ( 1700 – 1747 ) durante le Guerre di Successione in Italia. Ha partecipato ai seguenti appuntamenti di studio quali il convegno sul “ Els tractats d’Utrecht : clarors i foscors de la pau. La resistència dels catalans” dell’Institut Universitari d’Historia Jaume Vicens i Vives dell’Universitat Pompeu Fabra” di Barcellona e del Museo d’ Història di Catalogna ( Barcellona, al IV° seminario internazional nuevasprospectivas de historia global – red sucesion “Los embajadores, rapresentantes de la soberanìa, garantes del equilibrio (1659 – 1748 )” dell’Università Autonoma di Madrid,  al seminario nazionale dell’Università di Salerno e della Società Napoletana di Storia Patria “Nazione napoletana nazione italiana, identità, conflitti ed appartenenze da Carlo III di Borbone all’Italia del Novecento” . E’ stato tra i promotori e tra i partecipanti del convegno internazionale “Padre Claudio Acquaviva S. J. Preposito Generale della Compagnia di Gesù e il suo tempo” voluto dalla Pontificia Università Gregoriana di Roma e dalla Deputazione abruzzese di Storia Patria.