- "Avviare al più presto un tavolo ristretto nel quale si potranno trovare le opportune intese su un programma di lavoro attivando così una vera condivisione d’interessi tra le parti e contemporaneamente concordare uno scadenzario di successivi incontri per verificare l’evoluzione della trattativa;
- Chiedere ai Presidenti della Provincia di Teramo e della Camera di Commercio di Teramo di rinviare di qualche giorno la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione della Gran Sasso Teramano s.p.a., per dar modo a tutte le parti interessate di redigere un programma condiviso per offrire al nuovo CDA soluzioni idonee per affrontare questa fase della Gran Sasso Teramano s.p.a che si preannuncia colma di problemi di difficile soluzione senza un’ampia intesa.
VIDEO / Prati di Tivo. Incontro di 4 ore. Zero proposte se non...chiedere il rinvio del rinnovo del Cda della Gran Sasso
Dopo quattro ore di confronto presso la sede del Bim a Teramo, così come richiesto dagli operatori turistici dei Prati di Tivo, è saltata fuori una sola proposta che ha lasciato un pò interdetti i diretti interessati: rinviare la nomina del Consiglio di Amministrazione della Gran Sasso Teramano (convocata per giovedì 26 giugno, alle ore 16). Unica proposta a fronte di un fitto quanto conosciuto elenco di criticità che da anni ingessano il rilancio della stazione sciistica dei Prati di Tivo: dalla strada in condizioni pietose e sulla quale può e deve intervenire o la Provincia di Teramo o la Regione Abruzzo, a quei 11.7 milioni di euro di Fondi Fas che, a distanza di anni, non si vedono ancora (così come non si vede, soprattutto, la tranche da 5.7 milioni di euro per la quale fu annunciata la famosa determina degli uffici regionali deputati a girare gli attesissimi fondi alla Provincia e a sua volta alla Gran Sasso Teramano). Dall'accordo che tuttora tarda arrivare tra la Gran Sasso e l'Amministrazione Separtaa (sua socia) sul canone annuo da versare per l'uso dei terreni su cui passano le piste (un tempo il canone era di poco più di 12mila euro, adesso ammonta a 78mila euro a seguito di una perizia di parte che li ha rivalutati) all'urgenza di predisporre la gara europea per una gestione a lungo periodo della cabinovia. Tutti nodi noti, difficili da sciogliere e che di certo, come si sono ripetuti oggi durante l'incontro al Bim, non troveranno soluzione in appena due mesi (entro il 30 settembre, termine ultimo per la gestione in capo alla Siget). Tante parole, stamattina.Ma zero proposte facilmente concretizzabili se non se (e quando) saranno arrivate risorse finanziarie sufficienti a sbloccare la matassa. L'unica proposta che spunta fuori è nel comunicato diffuso dagli operatori (e che vi proponiamo integralmente di seguito): ossia, chiedere a Catarra e Di Carlantonio di rinviare il voto per il rinnovo del Cda della Gran Sasso. Una proposta che riferita al presidente in scadenza, Marco Bacchion, ottiene questa replica: "Se dopo quattro ore di confronto al Bim l'unico pensiero di chi ci aveva convocato (alias gli operatori e il senatore Doriano Di Benedetto che della Gran Sasso è stato già presidente per diversi anni, ndr) è far rinviare il voto di un Cda...significa che, evidentemente, stiamo parlando lingue diverse e ragioniamo su ottiche e livelli completamente opposti". Intanto, del futuro della stagione invernale non si ha contezza. Neppure se dal 1 ottobre la cabinovia potrà continuare a funzionare o no.
Ecco di seguito il comunicato diffuso dopo l'incontro: