Non c’è pace per i Ciaccia. Dopo il sequestro delle attività dei due imprenditori romani, in seguito ad una vicenda che portò ad una condanna in primo grado a cinque anni, arriva anche il ricorso della Procura contro la non convalida dei fermi che, pochi giorni dopo l’ingresso ufficiale di Mario e Davide nella proprietà del Teramo Calcio, riempirono le cronache dei giornali.
Come si ricorderà, infatti, i due fermi non vennero convalidati (per Mario Ciaccia da un giudice romano e per Davide dal giudice teramano). Tutto nel giro di 48 ore.
La Procura ha chiesto al tribunale del Riesame di pronunciarsi contro quelle mancate convalide, riconfermando così la validità di un’inchiesta che ipotizzava i reati di truffa, autoriciclaggio e indebita compensazione dei crediti fiscali riconosciuti con il Superbonus del 110, con una ventina di indagati.