Comparirà questa mattina davanti al magistrato, il medico teramano Roberto Petrella, ai domiciliari per omicidio colposo, essendo accusato di aver prescritto telefonicamente terapie ad un paziente, poi deceduto. L’arresto è stato deciso quale misura necessaria, per impedire a Petrella di avere soprattutto accesso ai social, con i quali si era ritagliato una certa popolarità tra i no vax. E proprio sui social l’avevano scoperto i due casertani, moglie e marito, che a lui si sono rivolti per le cure, giudicate inappropriate dal magistrato. L’uomo, un camionista 68enne, al quale Petrella avrebbe sconsigliato il ricovero e consigliato terapie alternative, anche a base di funghi cinesi, è morto l’8 dicembre. Petrella è stato intercettato nell’ambito di un’altra inchiesta, sempre nei suoi confronti, aperta per le posizioni no vax, che l’hanno portato alle soglie della radiazione dall’ordine dei medici e più volte sulle cronache, anche in virtù del suo colorito modo di esprimersi.