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Finisce con l'assoluzione del marito, il bancario torinese 54enne Luca Amprino il processo che lo vedeva imputato di maltrattamenti nei confronti della moglie suicida Simona Viceconte. L'uomo  è stato assolto perché il fatto non sussiste con il rito abbreviato condizionato all'escussione dell'imputato. La sentenza è stata emessa dal giudice Lorenzo Prudenzano dopo tre udienze durante le quali lo stesso Amprino, scrive stamattina Il Messaggero, si era difeso e aveva continuato a sostenere la sua innocenza. La pubblica accusa, sostenuta dalla pm Enrica Medori aveva chiesto una condanna a dieci anni.

I due avevano anche avviato una separazione giudiziale. Il timore della donna era quello di restare senza le figlie e senza soldi, ma i difensori di Amprino (Antonietta Ciarrocchi e Cataldo Mariano) e lui stesso in aula hanno sostenuto che, al contrario, la donna era libera in famiglia di gestire il denaro di cui aveva piena disponibilità. Già qualche tempo prima di quel tragico 13 febbraio Simona aveva tentato di togliersi la vita nella casa dove vivevano a Colleatterrato Basso.