In Italia l'inquinamento atmosferico è ormai diventato un'emergenza costante, complice anche l'assenza di piogge. Stando al report "Mal'aria di città. Quanto manca alle città italiane per diventare clean cities", realizzato da Legambiente nell'ambito della campagna Clean Cities, nel 2021 nessun capoluogo di provincia italiano è riuscito a rispettare i valori imposti dall'Organizzazione mondiale della sanità in merito alla concentrazione di PM10, PM2,5 e NO2. I limiti sono rispettivamente di 15 microgrammi per metro cubo, di 5 e di 10. In 17 città i valori di polveri sottilisuperavano del doppio quelli suggeriti. Per il PM10 a spiccare sono le città presenti nella Pianura Padana, mentre al Sud l'unica con valori simili è Avellino. Secondo Legambiente le città dovranno ridurre le concentrazioni di particolato mediamente del 33% per poter rientrare nei prossimi anni nei limiti Oms. Anche per le PM2,5 i valori più preoccupanti si registrano nel Nord Italia e in Pianura Padana. In questo caso, l'obiettivo di riduzione a livello nazionale dovrebbe essere del 61%. Per quantoriguarda i valori di biossido di azoto, sono principalmente tredici le città che preoccupano, tra cui spiccano Milano e Torino.
C'è anche Teramo, quinta nella classifica dell'inquinamento da biossido di azoto
Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, ha commentato dicendo che "l'Italia deve uscire al più presto dalla logica dell'emergenza e delle scuse che ha caratterizzato gli ultimi decenni fatti di piani, parole, promesse - spesso disattese e scuse per non prendere decisioni, anche impopolari, per cambiare faccia alle nostre città e abitudini alle persone. L'inquinamento atmosferico deve essere affrontato in maniera trasversale e integrata con azioni efficaci, incisive e durature con misure integrate messe in campo dal governo nazionale, da quelli regionali e comunali". L'associazione ha poi ribadito l'urgenza di ripensare e ridisegnare le aree metropolitane a misura di essere umano e gli spazi pubblici urbani, e di investire nella mobilità sostenibile, sempre più intermodale, in condivisione ed elettrica, anche per quanto riguarda il trasporto pubblico e i collegamenti dalle periferie.
fonte thevision