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SCHILLACI

riceviamo e pubblichiamo 

Si apprende, con vivo sconcerto (alla luce poi della recente L. Cartabia che vira, in applicazione
dell'art. 27 Cost. e della Direttiva UE n. 2016/343, verso un diverso rapporto tra gli organi di P.G.,
anche amministrativa, e la diffusione di notizie riservate ai mass media) da stimati organi di stampa (LEGGI QUI) che il Comune di Teramo avrebbe emesso un provvedimento sanzionatorio/interdittivo
all'esercizio commerciale avente la nota insegna "La Cantina di Porta Romana'
Per quanto a nostra conoscenza, vi è in essere un procedimento amministrativo interlocutorio,
afferente a presunto abuso edilizio realizzato all'interno del locale e oggetto di recente
accertamento. Esso è relativo all'apertura di una porta, in corrispondenza di due porzioni attigue
nella disponibilità della gestione l'attività di ristorazione, di cui peraltro vi è espressa indicazione
perfino in atto autorizzativo assai datato, rilasciato dal Comune di Teramo stesso.
Donde, in ordine alla questione strettamente tecnica, pende presso il competente Ufficio Tecnico
comunale la pratica per la possibile richiesta di sanatoria, affidata a geometra di fiducia, il quale ha
da pochi giorni epressamente instato per un - viepiù doveroso, alla luce del persistere della
pandemia da COVID-19 - differimento onde produrre tutti i necessari documenti a
corroboramento della medesima.
Riguardo invece alla questione strettamente giuridica, è stato incaricato il proprio avvocato per
valutare l'ipotesi di un gravame avverso un comportamento vessatorio che, se confermato, appare
suscettibile di impugnazione appunto dinanzi le preposte sedi legali.