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BLASCO

«Non a caso scrivo sulla pagina di certastampa queste due righe per dire perché l'opera di  Vasco Rossi non ha precedenti nella storia della musica - la musica tutta -, e perché è un Genio.

Vasco Rossi è un Genio perché fa, nella scrittura di canzoni, quello che nessun autore ha mai fatto prima e dopo di lui - sanno tutti, a parte i "poeti" italiani, che dopo il Nobel assegnato a Bob Dylan nel 2016, il testo per canzone è stato assunto come forma letteraria (e non come genere di poesia, miei amati sarcerdoti italiani della poesia), e giustamente -, perché mentre tutti gli altri, da Da Ponte a Sterbini, da Solera a Wagner, da Elvis ai Rolling Stones, dai Beatles agli Who, da Dylan a Guccini, raccontano in musica delle storie complete, narrate dall'inizio alla fine, Vasco invece procede per immagini, immagini che in scrittura affastella una dopo l'altra dando un senso non narrativo alla canzone ma solo evocativo, e le sue canzoni hanno un ulteriore pregio perché sono cantabili da chiunque; vale a dire che Vasco fa quello che fa il poeta, il Grande Poeta, perché ci sono grandi poeti e semplici scrittori di versi, cioè tutti gli altri a parte tre o quattro per tradizione letteraria - ovviamente qui non conto chi, da un certo punto in avanti, soprattutto in Italia, anzi solo in Italia, ha cominciato a mandare accapo dei mediocri raccontini intimisti privi totalmente di senso e di ritmo considerandoli poesie, con il benestare dei peggio ancora Professorenpoesie.

Già immagino levarsi i bassi scudi italici al solo avvicinare il nome di Vasco Rossi al sostantivo di Poeta - che uso per scelta estetica etica morale e politica sempre e solo al maschile perché altri usi mi appaiono riduttivi -, perché solo i "poeti" italiani non sanno che poeta è solo quell'artista che ha una visione particolare dell'esistenza, che riesce a guardare con attenzione quello che altri escludono, che nemmeno si accorgono, e rendercelo leggibile, qualsiasi disciplina pratichi: l'artista non inventa ma scopre quello che già c'era, che visualizza e descrive in codici leggibili, utilizzando i segni dell'arte insomma.

Solo i "poeti" italiani non sanno di quell'8 gennaio del 1935, di due gemelli nati in una baracca di Tupelo: non sanno che ne sopravvisse soltanto uno, che cambiò davvero il mondo cantando canzoni come nessuno aveva fatto prima, con la voce più bella di sempre.

Solo i "poeti" italiani non sanno che quando a Dublino vidi il Caos nello studio di Bacon, io vidi una Assordante Poesia.

Vale a dire che le strade per arrivare a dire qualcosa sono molteplici, e gli amori variano o si confermano nel tempo: il sentimento è però costante perché è sempre nuovo nella scoperta.

Ricordo come oro una sera per me indimenticabile, quando a cena Massimo Raffaeli ci confessò che a lui l'Opera annoiava: "Ma vuoi mettere London Calling..." disse lui, che aveva visto i Clash, dal vivo, a Bologna, a Piazza Maggiore, quel 1° giugno dell'80.

Sì, Vasco Rossi è un Grande Poeta

Massimo Ridolfi

Link: VascoNonStopLiveSanSiro 2019: https://youtu.be/ywJyEzDNdsE