Dopo due anni di stop, si rimette in moto la macchina giudiziaria che colpirà migliaia di famiglie teramane con provvedimenti esecutivi si sfratto (non applicati nei due anni precedenti) e in grave condizioni economiche gravata dalla perdita di lavoro e di conseguenza il rischio di non poter pagare l’affitto e bollette squilibrate di luce e gas e con l’inflazione alle stelle. Una situazione che ha cause strutturali derivanti dalla assenza di una politica socio-economica e politica della casa, ulteriormente aggravata dalle conseguenze della crisi sanitaria. E’ necessario intervenire in termini legislativi per permettere e stimolare almeno per tamponare temporaneamente l’emergenza sfratti. Da un osservatorio delle sedi Sicet - Cisl dislocati su tutto il territorio provinciale, tremila famiglie teramane rischiano lo sfratto esecutivo. Intanto, più di un terzo della popolazione teramana deve decidere se mangiare o pagare l’affitto e che ora rischiano di trovarsi senza un tetto. Sollecitiamo il Comune di Teramo e Provincia, affinchè dispongano di mezzi utili per la risoluzione del problema. In primis, si chiede ai Comuni di aprire un nuovo bando per l’emergenza abitativa ferma da anni e che invece dovrebbero dar vita ogni sei mesi, dove potranno accedere: persone senza fissa dimora, coloro che sono destinatari di una procedura di sfratto, uomini e donne costretti a dover lasciare il proprio nucleo causa separazione, non in grado di reperire un alloggio a libero mercato. Intervenire sui beni demaniali recuperando beni immobili di proprietà pubblica ricadenti nel territorio provinciale e soprattutto nel capoluogo con centinaia di immobili di proprietà del Comune e Ater (tra l’altro da ristrutturare) e immobili in concessione alla Asl di Teramo, dislocati in diverse zone della città, recuperando migliaia di metri quadri di complessi a destinazione sanitaria mai completati, affinché possano essere trasferiti beni pubblici di proprietà della regione Abruzzo all’amministrazione comunale per destinarli all’edilizia residenziale pubblica. Necessita un protocollo di intesa con Comune- Ater – Prefettura e Questura per graduare l’esecuzione di sfratti. Il SICET – CISL rilancerà con forza una sollecitazione perché dalla Regione e dalle Istituzioni locali giungano risposte concrete ed immediate.
RESPONSABILE PROVINCIALE
ANTONIO DI BERARDO