La cronica carenza di personale negli uffici pubblici della provincia di Teramo, sta diventando sempre più causa di inaccettabili ritardi rispetto alla soddisfazione dei diritti di centinaia di cittadine e cittadini. Una situazione frutto del mancato turnover nell'amministrazione pubblica degli ultimi anni che impedisce, nella quotidianità, il giusto e dovuto sostegno sociale alla popolazione.
All'INAIL di Teramo, al personale medico carente e indisponibile, si sommano i ritardi accumulati durante la pandemia, facendo sì che vi siano circa 700 visite mediche arretrate per la verifica di ricorsi relativi a malattie professionali.
Si costringono ad attese inaccettabili donne e uomini che a causa della propria attività lavorativa hanno contratto malattie. Persone che non riescono a vedersi riconosciuto il giusto punteggio, e quindi i dovuti importi, a causa della mancanza di medici che possano verificarne le condizioni di salute.
Stesso discorso all'INPS: le misure straordinarie ed urgenti legate alla pandemia, in molti casi, non vengono ancora liquidate. In particolare sono in attesa decine e decine di lavoratrici e lavoratori a cui, senza nessuna ragione, sono state respinte le domande di “bonus Covid”. Si tratta per lo più di lavoratrici e lavoratori somministrati (quindi con contratti precari ed in molti casi rimasti disoccupati durante la pandemia) che, pur in presenza del diritto alla prestazione e pur avendo presentato nei termini il relativo ricorso, ad oggi, dopo più di sei mesi, non vedono ancora gli importi di cui hanno diritto.
Medesima situazione, pur non trattandosi di materia straordinaria legata al Covid, quella che vivono gli ex dipendenti pubblici in attesa della liquidazione del TFR: l'INPS non riesce a pagare nei tempi gli importi a persone che, dopo più di quarant'anni di lavoro, avrebbero tutto il diritto a godersi la propria “buonuscita”, come peraltro previsto dalla legge.
Stesso ritardo è da imputare al pagamento delle casse integrazioni, che, in modo ormai ordinario, prevede l’elargizione dell’ammortizzatore sociale in tempi troppo lunghi, con un ritardo costante di almeno due mesi.
Ma gli esempi potrebbero continuare e tutti sarebbero riconducibili al problema iniziale: la carenza di personale. Un solo esempio: all’INPS di Teramo, in pochi anni, dal 2018 al 2021, si è passato da 164 dipendenti agli attuali 120. Situazione molto simile anche all’INAIL ed in molte altre strutture della pubblica amministrazione.
È necessario quindi che le Istituzioni del territorio affianchino le direzioni provinciali di INAIL e INPS nella richiesta di maggiore personale che riesca a dare risposte ai bisogni di cittadine e cittadini. I tagli alla pubblica amministrazione, altrimenti, continuerebbero ad esser pagati dagli ultimi, i cui bisogni ancora una volta sarebbero ignorati.
Un territorio che non si preoccupa dei diritti sociali è un territorio destinato a lacerarsi. Adesso più che mai nessuno deve essere lasciato indietro e, perché questo accada, vanno garantiti i diritti sociali a tutte e tutti.
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Giovanni Timoteo Fabio Benintedi Fabrizio Truono