371.000 firme: IL BONUS PSICOLOGO PASSA!
Sono orgoglioso di essere stato tra i primi
a firmare la petizione per il Bonus Psicologo e ad aver contribuito al suo successo.
Ora bisogna convincere la politica nazionale e regionale a sviluppare interventi organici e strutturali per rispondere al bisogno di salute mentale che muove dai territori e che investono persone e comunità, ben aldilà della contingenza pandemica.
Questo provvedimento non riguarda una nicchia, ma coglie un malessere diffuso e profondo insinuatosi nel nostro tessuto sociale.
Si è di fronte ad una impressionante ondata di disagio che lascerà ferite aperte per molto tempo ancora.
Secondo i dati della Fondazione The Bridge contenuti nello studio “Pazienti no covid, l’iceberg della pandemia”,durante la pandemia “c’è stato un peggioramento delle condizioni di vita e salute degli utenti già in carico ai servizi di salute mentale: una diminuzione dell’aderenza al trattamento per il 68% e un incremento del rischio suicidario per il 63%.Nella popolazione generale il rischio di sviluppare sintomi ansiosi depressivi e stress correlati è arrivato al 95%, l’aumento di dipendenze patologiche è al 90% ed è aumentato dell’85% il consumo di farmaci non soggetti a prescrizione come gli ansiolitici e gli psicotropi”.
Il bonus psicologo si inserisce in questo quadro di riferimento sociale da… brividi.
Abbiamo affermato una battaglia di civiltà, emergenza e necessità:
20 milioni di euro, è una prima azione concreta per contrastare il disagio psicologico degli italiani causato dal Covid.
Le Regioni ora devono fare la loro parte, potenziando i loro servizi costruendo un nuovo modello di assistenza psicologica che sia integrato e diffuso sui territori.
Il bonus è un aiuto finanziario rivolto a quanti soffrono di un disagio di salute mentale causato sia dalla pandemia che dai lunghi periodi di lockdown.
Vale anche per coloro che versano in condizioni di disagio mentale a causa di altri fattori o per situazioni di stress dovute a Dad e Smartworking.
Il ruolo delle Regioni.
Le Regioni sono chiamate a fare la loro parte,definendo ognuna un Piano per l’assistenza sociosanitaria alle persone con disturbi mentali e affette da disturbi correlati allo stress,affinché,si garantiscano livelli uniformi di assistenza in tutta Italia.
Testualmente:” Al fine di potenziare i servizi di salute mentale a beneficio di tutte le fasce di età della popolazione e migliorarne la sicurezza e la qualità,anche in considerazione della crisi psicosociale causata dal Covid 19 e per potenziare l’assistenza per il benessere psicologico individuale e collettivo,le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, entro il 31 maggio 2022,devono adottare un programma d’intervento per l’assistenza sociosanitaria alle persone con disturbi mentali e affette da disturbi correlati allo stress”.
Ciò, “al fine di garantire e di rafforzare l’uniforme erogazione dei livelli di assistenza di cui agli articoli 25 e 26 del Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 gennaio 2017 in tutto il territorio nazionale”.
Tre sono gli obiettivi da cogliere:
Rafforzare i servizi di neuropsichiatria per l’infanzia e l’adolescenza,potenziando l’assistenza ospedaliera in area pediatrica e l’assistenza territoriale con particolare riferimento all’ambito semi residenziale;
potenziare l’assistenza sociosanitaria alle persone con disturbi mentali;
incrementare l’assistenza per il benessere psicologico individuale e collettivo, anche con l’accesso ai servizi di psicologia e psicoterapia in assenza di una diagnosi di disturbi mentali.
Inoltre, si intende fronteggiare le situazioni di disagio psicologico,depressione,ansia,stress e trauma da stress.
Il successo non ci ferma: la petizione andrà avanti per ottenere altri risultati socialmente e professionalmente significativi.
Augusto Di Stanislao sociologo, psicologo e psicoterapeuta, docente universitario a L’Aquila.