Un processo per omicidio, con tanto di pubblico ministero e difensori. Come se la causa si stesse realmente celebrando e sul banco degli imputati sedesse davvero un presunto colpevole. Venerdì 25 febbraio, a partire dalle ore 15, nell’aula tesi del Polo Silvio Spaventa dell’Università di Teramo, gli studenti della classe 3°C del Liceo Classico Melchiorre Delfico di Teramo simuleranno un processo penale sotto la guida degli avvocati della commissione progetti legalità dell’Ordine forense della provincia – la referente Giulia Forlini, affiancata da Angela Ronchi, Giampaolo Magnanimi e Angelita Calandra - e di due magistrati del tribunale teramano (Flavio Conciatori e Laura Colica) che hanno offerto il loro contributo all’iniziativa formativa.
La simulazione costituisce il momento conclusivo del Percorso per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO) attivato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Teramo in collaborazione con il liceo Delfico e di cui le avvocate Forlini e Ronchi sono anche tutor.
Si tratta di una delle varie iniziative di formazione portate avanti dall’Ordine forense che, ad aprile, parteciperà anche all’ormai celebre Torneo della Disputa, un evento nazionale ideato nel 2017 dall’Ordine degli Avvocati di Taranto e diventato il 22 luglio 2020 oggetto del Protocollo d’intesa tra il Consiglio Nazionale Forense ed il Ministero dell’Istruzione.
A questa edizione hanno aderito con entusiasmo circa 1.500 studenti di 77 classi appartenenti a 37 scuole secondarie di secondo grado facenti capo agli Ordini degli Avvocati di Milano, Vercelli, Treviso, Trieste, Fermo, Perugia, Teramo, Pescara, Roma, Torre Annunziata, Taranto, Trani, Vibo Valentia, Catanzaro, Messina e Palermo.
Il torneo si articola in fasi di qualificazioni che prevedono tornei territoriali (uno di questi, ad aprile, vedrà fronteggiarsi a Pescara una squadra del liceo classico Delfico di Teramo e una del liceo scientifico Da Vinci del capoluogo adriatico), successivi gironi per macroaree e la finalissima che si svolgerà sempre in primavera, a Roma, nella sede del Consiglio Nazionale Forense.
L’obiettivo – come si legge nelle note ufficiali del Torneo – è di far acquisire ai giovani “conoscenze e tecniche argomentative e persuasive e mira a diffondere la cultura dei valori della democrazia, dei diritti e doveri di cittadinanza e della legalità attraverso una coinvolgente disputa, avente ad oggetto tematiche di educazione civica scelte direttamente dagli studenti”.
“Quasi mai – è il commento dell’avvocata Giulia Forlini – lo studio in sé o la conoscenza puntuale del diritto sono sufficienti a formare un avvocato che, per operare al meglio e sviluppare adeguate competenze, ha bisogno di vedere con i propri occhi cosa accade nelle aule di un tribunale. È per questo che nel percorso di formazione e di orientamento intrapreso con il liceo classico abbiamo ritenuto importante far confrontare gli studenti con la quotidiana realtà delle aule di giustizia, prima con l’assistenza ad un’udienza penale e poi con la messa in atto di quanto osservato in tribunale”.
“Vorrei sottolineare – aggiunge il presidente dell’Ordine, Antonio Lessiani – quanto sia importante abbinare l’esperienza pratica alla teoria nel bagaglio personale dei giovani che si avvicinano alla nostra professione. Non sono queste le uniche iniziative che abbiamo intenzione di portare avanti con l’obiettivo di rafforzare sempre di più il legame con scuole e università”.