• CANTORO
×

Avviso

Non ci sono cétégorie

TEATRONANDO

Non ho avuto la fortuna di incontrare in vita il Maestro Ferdinando "Nando" Taviani, ma posso recuperare studiando il suo lascito, perché solo studiandolo un maestro si può riuscire a tenerlo in vita, presente; e che oggi posso incontrare attraverso i suoi colleghi e allievi.

Per prima cosa ho incontrato però la commozione, il muoversi verso, che avvolgeva palpabile l'Aula Magna "Alessandro Clementi" dell'Università dell'Aquila.

"L'inciampo dell'attore." ha detto per prima cosa il Maestro Eugenio Barba - nomino lui a rappresentare tutti gli uomini di Teatro intervenuti, cioè chi è a servizio dell'arte libero da ciò che si definisce presuntuosamente con lo stesso termine ma che è già nel passo falsato dell'istituzionalizzato, del teatro stabile, del teatro nazionale, dell'attore a contratto dipendente delle mura, tanto per dirla tutta fuori dai denti: dall'incontro di questi due grandi uomini di Teatro come Eugenio Barba e Nando Taviani, maestri del teatro dell'uomo, nasce il “teatro del baratto” e prende forma l'idea del Terzo Teatro, facilitato, il più possibile all'aperto, scomodo da assistere ma facile da partecipare, il teatro di comunità, dentro il suo pensiero, dentro la sua propria energia, che pesca e porta in scena l'uomo nella secca del quotidiano: un esempio vivo di questa inconsumabile Lezione lo possiamo trovare vicino a noi nel Teatro Vagante di Valentina Nibid e Sara Gagliarducci, non a caso allieve di Taviani -; "L'inciampo dell'attore" che credo si possa tradurre in: parola che trova il corpo, e lo diventa.

Teatro dell'inciampo quindi, incanto che tramuta le parole in corpo, in un fatto vivo: questo non può non riportarci all’evangelico.

E poi un messaggio, da condividere, e un seme: lasciare semi era, è!, il primo insegnamento di Taviani, una teoria del teatro che, come un lievito madre, nutre di pratica teatrale, che si sporca le mani della farina del teatro, pratica e azione da cui non ne esci mai pulito.

Da tutta Italia, da tutto il mondo di un'arte che, nonostante il poltronatissimo teatro italiano degli abbonati e basta, si dimostra ancora viva e da vivi - che Taviani ha scoperto antropologica, cioè nell'uomo -, ieri un insieme multiforme di uomini e donne ha ricordato il primo anniversario della morte di un uomo ancora vivo.

MASSIMO RIDOLFI