Polizia Locale, cinque teramani denunciati per diffamazione aggravata. Avevano tutti utilizzato il noto social network Facebook per rivolgere offese agli agenti che, nell’esercizio delle loro funzioni d’istituto, si erano limitati a compiere il proprio dovere. Ora, i cosiddetti “leoni da tastiera” dovranno rispondere del reato previsto dall’art. 595 del codice penale che prevede la pena della reclusione da sei mesi a tre anni o la multa non inferiore a cinquecentosedici euro. Il preoccupante fenomeno del vilipendio alle istituzioni e della diffamazione a mezzo social network si conferma in crescita e lede non soltanto il prestigio e l’onore degli stessi uomini e donne in divisa ma anche l’immagine dell’amministrazione di appartenenza. Dal Comando di Piazza San Francesco emerge un ferrea determinazione a contrastare tali comportamenti seppur con i limiti di un cronico sotto organico che si vede costretto ad impiegare tempo e personale per le indagini del caso . Nell’ultimo anno di attività della Polizia Locale di Teramo ammontano a cinque le persone denunciate alla Procura della Repubblica, un monito per coloro che spesso sottovalutano la gravità di queste condotte antigiurdiche.