• CANTORO
×

Avviso

Non ci sono cétégorie

Manifestazione_per_la_pace_a_Roma_sabato_5_marzo_2022_Rifondazione_Comunista_Teramo_web.jpg

Si è svolta a Roma, nella giornata di sabato 5 marzo 2022, una grande manifestazione nazionale per la pace, indetta dalla Rete Pace e Disarmo. Cinquantamila persone sono scese in piazza, dando vita ad un lungo corteo che ha attraversato le vie della capitale da Piazza della Repubblica fino a Piazza San Giovanni dove è stato allestito il palco per gli interventi dei promotori. Un fiume di bandiere arcobaleno e rosse ha riempito le strade di Roma per questa importante mobilitazione pacifista che ha visto la convergenza di molte realtà come la CGIL, l’ANPI, l’ARCI, Emergency, Greenpeace e tantissime altre associazioni e movimenti.
Presente in piazza anche il Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea con il Segretario nazionale Maurizio Acerbo e moltissime compagne e compagni provenienti da tutta Italia, che hanno sfilato con un grande bandierone della pace lungo 30 metri e le bandiere rosse del partito, simbolo di pace e internazionalismo. La Federazione provinciale di Teramo di Rifondazione Comunista ha partecipato alla manifestazione nazionale con una propria delegazione composta da diversi militanti, con il segretario provinciale Mirko De Berardinis e la segretaria del Circolo di Giulianova - Roseto degli Abruzzi Elisa Braca. Le compagne e i compagni teramani hanno percorso le vie della capitale esponendo lo striscione della Federazione di Teramo del partito, per tutto il corteo.
Rifondazione Comunista ha manifestato per fermare la guerra di Putin e della NATO. Il Partito Democratico guida invece lo schieramento guerrafondaio, avendo promosso e votato l’invio in Ucraina di armi letali come missili, bombe, mortai e mitragliatrici. Mentre apprezziamo che la CGIL e l’ANPI abbiano assunto una posizione autonoma e critica nei confronti dell’invio delle armi deciso sciaguratamente dal governo Draghi e da quasi tutto il parlamento italiano in palese violazione dell’articolo 11 della nostra Costituzione. Chi invia armi alimenta il conflitto. Quelle armi non servono per aiutare gli ucraini come racconta la propaganda, ma per farne carne da macello nello scontro tra Putin e la NATO che va avanti da anni. Quelle armi vengono inviate per trasformare l’Ucraina in una nuova Siria e in un nuovo Afghanistan, come ha dichiarato Hillary Clinton mentre Blinken avverte che la guerra sarà lunga. Quanti civili innocenti e giovani soldati dovranno morire prima che si realizzi l’obiettivo dei forsennati che apertamente dichiarano che l’obiettivo dell’Occidente è il rovesciamento di Putin?
Il rischio di una terza guerra mondiale è concreto. Solo la riapertura delle vie della pace e della diplomazia può fermare il massacro in corso, garantendo pace e indipendenza all’Ucraina, il riconoscimento dei diritti delle minoranze russe come previsto dagli accordi di Minsk e con la neutralità anche la sicurezza che viene invocata da un paese come la Russia che ha subito 27 milioni di morti durante la Seconda Guerra Mondiale. Abbiamo protestato contro i piani di guerra dei nostri governi come fanno i pacifisti in Russia e in Ucraina. Solo un grande movimento per la pace europeo può fermare l’escalation in corso. Siamo scesi in piazza con nel cuore Lidia Menapace e Gino Strada di cui sentiamo fortemente la mancanza mentre dilaga l’isteria guerrafondaia e risorse enormi vengono spese per seminare morte e distruzione. Contro Putin e la NATO, per la pace tra i popoli!