Potrebbero arrivare fino a mille profughi ucraini solo nella città di Teramo. Per ora si sa solo delle persone, donne e bambini, arrivate in città attraverso l'intervento dei familiari, che vivono e lavorano a Teramo e sarebbero una trentina le persone giunte nel capoluogo e altri ne starebbero arrivando con mezzi privati. Sulla gestione delle attività di sostegno alla popolazione in fuga dalla guerra, si cercherà a dare delle risposte oggi nell'incontro in Prefettura con Comune, Asl e Caritas. Quest'ultima, tramite le parrocchie cerca famiglie per dare una casa ai profughi.
Il prefetto Massimo Zanni ha convocato, oggi, il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, invitando anche la Diocesi, per coordinare le iniziative destinate a fornire ospitalità agli ucraini in arrivo anche sul territorio provinciale.
«Una volta ricevute le indicazioni su come gestire i flussi in entrata», fa sapere, ma solo ai due quotidiani il sindaco e chissà mai il perchè gli altri giornalisti non sono stati informati (due addetti stampa sono pochi per sforzarsi a fare un comunicato stampa di domenica e in piena guerra mentre veniamo tormentati tutta la settimana?). Ne sapremo di più dal Prefetto e si spera, meno dal sindaco entrato da mesi in assoluta campagna elettorale. E anche solo per questo, non dovrebbe fare preferenze di simpatie giornalistiche , ancora di più se si è in guerra ed in pandemia. Ma tanto sappiamo che non lo fermerà nessuno, ancora meno ora che già individua il motivo per cantarsela e suonarsela tra i poveri profughi. E cosi sarà.