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IndusudAccade, a volte, che il sistema della comunicazione, anche quella istituzionale, che dovrebbe essere per definizione “credibile”, vada in corto circuito. 

Succede. 

Non spesso.

Anzi, quasi mai.

Ma succede.

O meglio: è successo il 23 febbraio, quando il Comune di Teramo ha diffuso una nota, nella quale spiegava: 

“Il Sindaco Gianguido D'Alberto ha partecipato all'incontro con le istituzioni, richiesto dai sindacati, sull'andamento e le prospettive dell’azienda IMR – Industrialesud SpA di Teramo. Nel corso dell'incontro i sindacati hanno espresso preoccupazione per il futuro del sito teramano, e questo alla luce dell'acquisizione, da parte del gruppo IMR Automotive Spa (Carate di Brianza) di due siti piemontesi di Saluzzo e La Loggia della società Mahle, avvenuta nel 2018, e del sito della Lombardini di Rieti avvenuta nel 2021.

I rappresentanti dei lavoratori, nello specifico,  hanno chiesto che l'azienda, alla quale hanno già rivolto la richiesta di un’apposita riunione, chiarisca il posizionamento strategico del sito di Teramo all’interno del gruppo IMR. Questo in relazione al  fatto che i piani industriali delle aziende di recente acquisizione, condivisi al Mise, prevederebbero, secondo quanto illustrato dai sindacati, riconversioni con intervento di fondi pubblici su produzioni simili a quelle realizzate nello stabilimento di Sant’Atto”.

Fin qui, nulla di strano. 

Anzi: sì.

Qualcosa di strano c’è.

E lo spiega il direttore finanziario dell’IMR, Matteo Galmarini: “Lo stabilimento di Teramo è uno dei due cervelli dell’azienda, non abbiamo alcuna intenzione di depotenziarlo o di delocalizzare le produzioni, il sito di Sant’Atto è per noi strategico e tutte le operazioni effettuate, e in particolare le acquisizioni, non avranno alcun riflesso sull’attività del sito teramano, anche perché nei nuovi stabilimenti, così come prevede il nostro piano industriale, avvieremo nuove produzioni”. 

Poi, una doverosa sottolineatura “I sindacati parlano di fondi pubblici, smentisco: la nostra azienda non ha mai chiesto fondi pubblici”. 

Fin qui, la questione “sindacale”, ma il comunicato del Comune riferisce anche altro.

Le parole del Sindaco: 

"Ho ascoltato con attenzione le preoccupazioni dei sindacati - commenta Gianguido D'Alberto - ai quali abbiamo ribadito il nostro impegno nel promuovere un'interlocuzione fattiva con l'azienda. L'Industrialesud rappresenta la realtà più importante, dal punto di vista industriale e occupazionale, del nostro territorio, e dopo aver già incontrato la proprietà in passato siamo pronti a ogni confronto utile, così come a facilitare il dialogo tra l’azienda e i lavoratori, nella convinzione che quest'ultima sia intenzionata a continuare a investire sul territorio della città di Teramo".

Buoni propositi, ma poi?

“Poi, niente…  - precisa Galmarini - nessuna chiamata dal Sindaco… nessun contatto… nessuna interlocuzione… e non solo dal 23 febbraio ad oggi, ma da quattro anni a questa parte, ovvero da quando abbiamo rilevato l’azienda… nessun contatto col Sindaco di Teramo… se non, mi pare, un rapido incontro anni fa con mio padre… poi più nulla… ma noi siamo qui, quando vuole…sarà un piacere”.

Quattro anni... neanche una telefonata... in fondo, anche ai Sindacati ha assicurato solo "impegno nel promuovere un'interlocuzione fattiva"... mica una telefonata, no?