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IMMEDYA

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

La società Noro 2 S.r.l. in relazione al comunicato della Filcams CGIL di Teramo a firma del Segretario Mauro Pettinaro dal titolo: “Regalo dell’8 marzo a lavoratrici della Immedya di Mosciano: licenziamento, contestazioni e condotta antisindacale” si affida ad una nota del proprio legale di fiducia, l’avv. Alessio De Iuliis, al fine di chiarire i reali contorni della vicenda prospettata dal sindacato.

Scrive il legale nella richiamata nota: “Si riscontra con vivo stupore il comunicato dell’8 marzo a firma della Filcams CGIL dove viene utilizzata la Festa della donna quale infondato pretesto per attaccare, senza alcuna reale base, la società da me assistita.

La società ha sempre scrupolosamente rispettato i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori sia sotto il profilo retributivo che sotto quello dell’esercizio delle libertà sindacali che non sono mai state compresse.

La contestazione disciplinare a cui si fa riferimento nella nota è, invero, stata comminata per abbandono del posto di lavoro fermo restando che la società ha sempre rispettato la disciplina delle pause di cui i lavoratori fruiscono all’interno del loro orario di lavoro.

Parimenti alcuna condotta antisindacale può essere ascritta alla società per il mancato riconoscimento della Rappresentanza Sindacale Aziendale atteso che la mia assistita aderisce all’Associazione Nazionale per l’Industria e il Terziario applicandone il relativo CCNL.

La circostanza impedisce alla CGIL l’istituzione di una RSA presso la società non avendo mai attivamente partecipato alla trattativa che ha portato alla sottoscrizione del CCNL applicato dall’azienda.

Ciò chiaramente, non significa come malevolmente si lascia intendere nella nota sindacale, che la società non consente l’esercizio delle libertà sindacali dei loro dipendenti come attestato dai numerosi incontri svolti presso l’azienda oltre che con la CGIL anche con altre sigle differenti dall’Associazione firmataria del CCNL applicato.

Parimenti il licenziamento a cui si fa riferimento è stato intimato per oggettive ragioni economiche e non per le menzionate ragioni discriminatorie che verranno fermamente contestate in ogni sede opportuna”.

“Fatta doverosamente chiarezza” prosegue l’avv. De Iuliis, “l’azienda riserva ogni più ampia azione in sede civile e penale a tutela della propria immagine nonché a tutela dell’amministratore e di tutti i dipendenti che quotidianamente danno il loro produttivo contributo alla crescita di una realtà ormai riconosciuta a livello nazionale”.