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CASAPOPOLOGUERRANel 2014 nel cuore dell'Europa è scoppiata una guerra. Un cambio di regime, attuato con l'aiuto di forze dichiaratamente naziste e sostenuto dai paesi occidentali, ha portato al rovesciamento dell'allora governo ucraino.

Questa "rivoluzione" ha consegnato il paese in mano a forze fasciste che di lì a poco hanno iniziato a perpetrare orrendi crimini, il peggiore dei quali alla Casa dei Sindacati di Odessa dove era stato convocato un presidio antifascista che è stato attaccato dai nazisti.
I compagni sono stati trucidati, non si conosce il numero esatto dei morti, ma è compreso tra i 48 e i 200.

Quello è stato il punto di non ritorno: era scoppiata la guerra contro il fascismo.

Questa ha portato alla creazione di due Repubbliche Popolari nella regione del Donbass. Da allora il Donbass resiste eroicamente contro le truppe dell'Esercito Ucraino e i battaglioni punitivi nazisti.

Da almeno trent'anni c'è un'altra guerra che si combatte con altre armi, ed è quella che contrappone Stati Uniti e Russia. La stessa è giunta ad un punto estremamente delicato, per ora si sta facendo una guerra per procura sul terreno ucraino, ma le due superpotenze potrebbero presto arrivare ad uno scontro diretto con armi nucleari.

La questione dell'Ucraina, così complessa, va compresa fino in fondo.
La narrazione massmediatica alla quale assistiamo rischia di confondere ancora di più le idee in uno scenario che di per sé è particolarmente complesso.

Le scelte degli stati Europei, così come la recente ratifica da parte del parlamento italiano all'invio di armi, altro non fanno che gettare benzina sul fuoco e favorire la guerra piuttosto che esportare la pace che tanto vanno predicando.

C'è il rischio di scenari apocalittici, la guerra va fermata prima che sia troppo tardi!

Approfondiremo la questione con il giornalista Alberto Fazolo, da anni impegnato sul fronte del Donbass.

Appuntamento DOMENICA 13 MARZO alla Casa del Popolo di Teramo ore 17:00