Finisce con una doppia letteraccia a firma di due Comuni l’esclusione di Castelli dai finanziamenti del bando Pnrr per la “rigenerazione dei borghi a rischio abbandono e abbandonati”. La prima letteraccia con tanto di annuncio di un ricorso al Tar contro la Regione Abruzzo è quella del secondo classificato, il Comune di Lama dei Peligni. L'altra è teramana. E' la nota del primo cittadino di Castelli, Rinaldo Seca, per chiedere delucidazioni di merito circa i criteri di assegnazione dei punteggi da parte della Commissione giudicatrice. Come sono stati assegnati? E sulla scorta di quale valutazione di merito? Sotto la lente d'ingrandimento gli articoli 9 e 10 del bando della regione nei quali si specifica che le strutture indicate per il progetto proposto devono essere già nella proprietà del Comune o comunque nella proprietà di altri enti, sempre pubblici, disponibili ad aderirvi. Tutto questo sarebbe “assente” nel progetto presentato dal vincitore. Castelli chiede delucidazioni. “Nulla contro Calascio ma mi auguro vivamente che la Regione Abruzzo riesca a non disperdere la nostra progettualità, frutto di un immane lavoro e ricco di competenze e che ha visto un'intera provincia sostenerlo” dichiara Seca. Stando a quanto riferiscono i rumors, quelli ben informati, la Regione sarebbe pronta a spedire tutto il "caso" a Roma rimettendo al Ministero la decisione finale su esito bando e assegnazione dei 20 milioni, ora in capo a Calascio. Per la serie, fate vobis. Intanto proprio il ministero, in un caso analogo in Piemonte, ha sovvertito la decisione della Regione e “cambiato” il Comune vincitore dei milioni di euro previsti dal bando. In Abruzzo cosa accadrà?