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Dall’ipotesi anatra zoppa si è passati a quella dell’anatroccolo ingabbiato e gambizzato e il detto popolare: “li schirne stà arreta a la porte, chi li fa se li port “ (che tradotto: “ gli scherni stanno dietro la porta, a chi li fa gli ricadono addosso “) mai fu tanto appropriato in rapporto a quanto si è visto nella politica cittadina dal ballottaggio ad oggi. Infatti il sindaco Brucchi  prima è stato ingabbiato dal duo Gatti-Tancredi nella costituzione della giunta, poi più volte impallinato e gambizzato al primo consiglio comunale da molti membri della sua stessa maggioranza, scontenti per non avere avuto un giusto riconoscimento. Durante l’elezione del più che stagionato Milton Di Sabatino Presidente, la maggioranza si è più volte sfaldata. In ben quattro votazioni su cinque ha votato in modo disparato e solo dopo la minaccia delle dimissioni del sindaco si è ricompattata. Finalmente alla quinta votazione l’uomo politico buono per tutte le stagioni, a prescindere dall’area politica che costituisce maggioranza al governo della città, è stato eletto Presidente del Consiglio Comunale. Tutto ciò ha portato al paradosso che oltre alla opposizione di minoranza si è costituita di fatto una opposizione di maggioranza, cosa nuova e insolita nella storia della nostra politica locale, con il risultato che adesso il sindaco, non avendo materialmente posti da assegnare a tutti gli scontenti , deve conquistarsi di volta in volta la maggioranza diventando regola, come una spada di Damocle sul Consiglio, la minaccia delle sue dimissioni e del tutti a casa come avvenuto al primo consiglio.
In tali circostanze ci chiediamo :
a) all’anatroccolo Brucchi spunteranno mai le ali per diventare cigno?
b) In una situazione così precaria avrà mai la forza il nostro riconfermato
sindaco  per  approvare tutti quei provvedimenti  di cui necessita il
nostro territorio per superare le difficoltà da cui è attanagliato da un
decennio?
c) Qualora ce ne fossero le condizioni, a quale ulteriore  prezzo, che naturalmente andrà a sommarsi a quello già pagato  per la costituzione di una spropositata Giunta  che poi ricadrebbe su tutta la collettività comunale? Allo stato attuale considerata la situazione nella quale si è impantanato, riteniamo che il nostro “anatroccolo gambizzato ” non diventerà mai cigno e chi ne pagherà di più le spese sarà la nostra città capoluogo  che sarà costretta a rimanere, finchè il centro destra ne sarà al governo, la Cenerentola d’Abruzzo così relegata da dieci anni di “modello Teramo”.
I PerDavvero
brucchi2w