I non più giovanissimi, hanno di certo avuto nel loro guardaroba un paio di Rifle, i jeans Made in Italy, risposta tricolore alla Levi’s. Erano nati dall’idea di due fratelli fiorentini, che avevano deciso di portare in Italia la produzione dei pantaloni denim americani. Così, subito dopo la guerra, vide la luce l’azienda fondata nel 1949 dai fratelli Fratini, che comincia a tentare la sorte con nomi “western”, come “winchester”, prima di arrivare nel 1958 al definitivo “Rifle”, che nel 1968 è il primo marchio di jeans al mondo che entra in un paese comunista, la Cecoslovacchia, intuendone le grandi possibilità di sviluppo del marcato in quelle zone. Negli anni ’80 Rifle brevetta il modello antifit cinque tasche. Il marchio inizia a farsi conoscere anche nella Grande Russia con un Zprimo ordine di 100.000 capi che diventeranno 3 milioni nel 1988, venduti nei Gum, i giganteschi bazar governativi, dove a 100 rubli andava a ruba il mitico modello 881. Nel 1982 la Rifle è sponsor ufficiale dei mondiali di calcio di Spagna, neL 1990 sulla scia del modello antifit, Rifle raggiunge i 10 milioni di capi prodotti per anno, che diventeranno 100 milioni nel 2008, quando Il simbolo del jeans Made in Italy spenge 50 candeline. Solo Levi’s ne ha venduti di più, nessun altro marchio è arrivato a tanto, tanto che l'azienda dell'etichetta rissa si preoccupò non poco della concorrenza italiana. Poi, peró, arriva la crisi. Si affacciano sul mercato Paesi che producono a prezzi bassissimi, con qualità certo inferiore, ma sufficiente a devastare il mercato. Per la Rifle, comincia una crisi aziendale senza soluzione, che la porterà al fallimento. Proprio mentre, di pari passo, procede il fallimento di quel “sistema Val Vibrata”, fatto di tanti piccoli laboratori, dove si lavoravano migliaia di capi di jeans. Così, c’è un che di emozionale nel fatto che, adesso, il futuro della Rifle stia per passare proprio dalla Val Vibrata, visto che la famiglia Di Nicola, proprietaria del Globo, gruppo con oltre 100 punti vendita, ha rilanciato sull’offerta di 4 milioni, presentata ai curatori da un imprenditore milanese, per l’acquisizione del marchio. Ancora qualche giorno, poi si scoprirà se rinasceranno i jeans Rifle e se saranno “teramani”.