Antonio Straccialini. E' lui, il teramano ucciso da uno squalo nel Mar dei Caraibi (LEGGI QUI). Rosetano, 56 anni, “Tonino” come lo chiamavano tutti era un giramondo vero, viaggiava di continuo, cercando di limitare al massimo le spese di viaggio e soggiorno strutturando un suo metodo di spostamento, fatto di low cost e di occasioni, dormendo sempre in strutture economiche, un po’ come quegli appassionati del “viaggio ad un dollaro al giorno”, che sono diventati un vero e proprio movimento negli Stati Uniti. Non si sa quando Straccialini fosse arrivato in Colombia, quello che si sa è che in quel tratto di mare era severamente vietato tuffarsi, proprio perché le autorità avevano lanciato un allarme squali.
L'Ente per lo Sviluppo sostenibile dell'Arcipelago di San Andrés , ha "deplorato lo sfortunato caso in cui una persona è morta a causa del morso di squalo nell'area vicina a Pox Hole, popolarmente conosciuta come la Piscinita". In un comunicato l'organismo precisa che, dopo avere appreso l'accaduto attraverso i social network, ha "disposto immediatamente una operazione congiunta con la Marina militare, la Guardia costiera, la polizia nazionale e il ministero dell'Agricoltura e della Pesca. Commentando l'incidente l'Ente ricorda che "grazie a 14 anni di totale protezione dell'ambiente marino della zona, la popolazione di squali è cresciuta fino a diventare, secondo recenti ricerche scientifiche, la seconda per importanza del mondo".
"In base ai video che circolano sui social - si dice poi - è stato possibile identificare che nella zona dell'incidente mortale si trovavano due grandi squali tigre (Galeocerdo cuvier), la cui identificazione è stata confermata da esperti alivello nazionale". L'ente ha poi sottolineato di avere appreso che "a quantopare un residente del settore aveva avvertito della presenza disquali in acqua e ha raccomandato di non immergersi, ma non è stato ascoltato".