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“E' già una piccola grande vittoria continuare a parlare di legalità e lotta alla mafia ai più giovani e non posso che ringraziare la Consulta provinciale degli studenti presieduta da Giulia D'Amore per aver promosso questa iniziativa: è un segnale importante e che incoraggia, tutti noi, a non mollare”. Queste le parole del giudice Luciano Costantini, oggi presidente del Tribunale di Livorno e che ha vissuto da vicino gli ultimi mesi di vita del giudice Paolo Borsellino quando si trovava presso la procura di Marsala. Costantini ha incontrato, al fianco della Consulta provinciale, alcune classi di alcuni Istituti superiori della provincia di Teramo per un appuntamento dedicato alla Lotta a tutte le mafie dal titolo “Io Cittadino”. “Siamo abituati a guardare film e fiction in cui si parla di mafia e spesso e volentieri il mafioso viene quasi mitizzato. E' un messaggio distorto da condannare perchè ogni azione mafiosa va condannata”, ha spiegato la presidente D'Amore motivando la scelta di ospitare a Teramo uno dei simboli della lotta alla mafia in Sicilia e uno dei diretti testimoni dello straordinario lavoro svolto dal giudice Borsellino. Significativa la partecipazione all'incontro di oggi ospitato presso l'aula conferenze dell'ateneo teramano della viceprefetto di Teramo, la dottoressa Roberta Di Silvestro: “Siamo abituati a pensare che la provincia di Teramo sia ancora quell'isola felice, così non è. E' una provincia da attenzionare, non possiamo e non dobbiamo abbassare la guardia specie in queste fase storica in cui centinaia di imprese si riversano in Abruzzo per la ricostruzione post-sisma”. Proprio la viceprefetto ha siglato, in questi ultimissimi anni, cinque interdittive antimafia.

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