“Nel momento in cui si ritiene sufficiente la parola di alcuni minorenni per mandare agli arresti un uomo, quando i fatti contestati sarebbero avvenuti in aula durante le lezioni e persino alla presenza degli insegnanti di sostegno che nulla hanno visto o sentito, ci si trova nella stessa situazione dei processi celebrati nel ‘600 di caccia alle streghe, come quello di Salem in cui l’innesco di un pericoloso meccanismo di suggestione fanciullesca fece perdere la vita a persone innocenti o, come nella concreta fattispecie, ha distrutto la vita di un uomo buono e onesto.
Da un lato sono stati violati con l’uso (abuso?) della spettacolare misura cautelare diritti fondamentali dell’accusato; dall’altro è stata gravemente turbata la serenità dell’ambiente scolastico, tanto più davanti ad accuse così gravi che imporrebbero la massima cautela”.
Così ha dichiarato l’avvocato Vincenzo di Nanna, difensore del docente teramano arrestato a Teramo in un istituto superiore, dopo aver proposto ricorso al Tribunale del riesame.
Il difensore ha inoltre reso noto che l’accusato, già nel corso dell’interrogatorio di garanzia, offrirà ogni chiarimento richiesto.