Martedì prossimo a Roma la Camera di Consiglio Collegiale si riunirà per valutare l'istanza cautelare notificata dall'avvocato Francesco Calcagni contro la sentenza di inammissibilità del ricorso della Tercoop relativo all'aggiudicazione dell'appalto dei parcheggi a pagamento di Teramo alla Easy Help, emessa dal Collegio del T.A.R. Abruzzo L'Aquila.
L'appello proposto dinanzi al Consiglio di Stato in sede giurisdizionale contiene tre specifici punti di contestazione rispetto alla sentenza del T.A.R. Abruzzo sez. L'Aquila, con particolare attenzione sulla presunta e pretesa inammissibilità del ricorso per carenza di legittimazione attiva, poiché si sostiene come la Tercoop non avendo partecipato al Project Financing non avrebbe titolo per impugnare l'assegnazione.
Ma ciò non corrisponde al vero.
L'esame incrociato dei fatti, dei documenti e delle azioni procedurali messe in essere dal comune di Teramo dimostrano una pervicace volontà di non consentire alla Tercoop di poter partecipare con un proprio progetto ed un piano finanziario economico, impedendo di adeguare il progetto alle esigenze suppletive avanzate dal Comune, favorendo quindi la Easy Help nella sua posizione di promotore con diritto di prelazione. In tale ambito è stato segnalato al Consiglio di Stato un vuoto legislativo e giurisprudenziale che tuteli gli operatori economici esclusi a cagione di vari comportamenti ostativi azionati dalle stazioni appaltanti; per l'effetto nell'appello viene chiesto l'intervento dell'Adunanza Plenaria in modo di valutare tale aspetto.
Ma le discriminazioni a danno della Tercoop e i favoritismi a vantaggio dei suoi concorrenti vanno anche oltre l’inaccettabile esclusione dall'appalto.
"I certosini conti di una delle migliori agenzie di analisi finanziaria del mondo" hanno confermato e certificato un altro certosino regalo di questa amministrazione ai gestori/costruttori del parcheggio di Piazza Dante, che avendo completato il risarcimento nel 2019 hanno continuato a incassare dal piano a raso nel 2020, 2021 e 2022 ottenendo un indebito arricchimento, ma non basta perché in programma ci sarebbe la riduzione di stalli e non l'interruzione della proroga "sine die".
La Tercoop, invece, secondo il dirigente Bernardi, il sindaco D'Alberto e l'assessore Verna può essere costretta a lavorare in perdita per una decina di anni con la continua sottrazione di stalli, senza diritto a risarcimenti o compensazioni nonostante dal 2012 lo stesso dirigente avesse ricevuto dalla Giunta comunale "urgente" mandato di aumentare il numero di strisce blu. Di fatto un vero e proprio sfruttamento di manodopera perpetrato da una Pubblica Amministrazione, sul quale nemmeno gli accondiscendenti burocrati di Cgil e Cisl hanno avuto poco o nulla da ridire o contestare. Gli ultimi di una lunga serie lunedì scorso, 13 stalli nel parcheggio più produttivo di Piazza Martiri Pennesi occupati per cinque giorni da lavori per l'istallazione di alcune colonnine di ricarica elettrica, senza un preavviso, una comunicazione o un riscontro come da prassi in questi ultimi anni. Però in futuro, se tutto filerà liscio, alla Easy Help/Costruttori teramani per casi simili sarà il contratto a garantire il risarcimento dei mancati incassi a tutela dei profitti del gestore.
Gli ingenti danni subiti dalla Tercoop sono stati e saranno ancora pagati dai soci lavoratori, che oltre a rinunciare nell'ultimo decennio a ferie retribuite e tredicesime operano in perenne stato di crisi aziendale a causa dei ricavi non più sufficienti a coprire tutti i costi di gestione, ma non volendo e non potendo rinunciare al lavoro e all'unica fonte di sostegno hanno dovuto sottoscrivere quote del capitale sociale per pareggiare i bilanci in perdita. Con l'eventuale rigetto del ricorso e la definitiva perdita dell'appalto, insieme alla loro cooperativa sociale rischieranno di perdere anche il trattamento di fine rapporto o parti importanti di esso.
Dal 2013 la Tercoop presenta e rivendica progetti di gestione dei parcheggi a pagamento che avrebbero garantito il massimo interesse pubblico, impegnandosi a destinare tutti gli utili di gestione che si otterrebbero con la meccanizzazione e l'informatizzazione del servizio, al finanziamento di ulteriori lavori di pubblica utilità da concordare con l'amministrazione comunale. Progetti e rivendicazioni sostenute e condivise dall'allora consigliere comunale Gianguido D'Alberto fin quando è rimasto all'opposizione e interloquiva anche con i rappresentanti della Tercoop. Poi da Sindaco, al presidente della cooperativa sociale non ha concesso nemmeno la possibilità di un confronto o un chiarimento sulle pretestuose "osservazioni" del dirigente che avrebbero motivato la bocciatura e l'esclusione del Contratto misto.
È stata discriminata una cooperativa sociale che in trenta anni, anche nei momenti più difficili ha sempre rispettato gli impegni con gli Utenti, i Fornitori e la Pubblica Amministrazione ed è stata favorita una concorrente. Con essa il dirigente, l'assessore e il sindaco si sono costantemente rapportati e confrontati per richiedere modifiche e integrazioni al project financing, che diversamente dal "contratto misto" della Tercoop tutela i profitti del privato e concede poco o nulla all'interesse pubblico. Aumenteranno gli stalli a pagamento insieme ai ricavi, saranno conservati 23 dei 26/28 posti di lavoro garantiti dal Contratto misto e dalla gestione trentennale della Tercoop, mentre il Comune fra l'avere e il dare incasserà meno della metà di quanto avrebbe potuto ottenere se avesse valutato seriamente il nostro progetto o scelto una procedura di gara che consentiva ad ogni cooperativa sociale interessata di presentare autonome proposte.
Quali lavori pubblici o di pubblica utilità previsti in un project financing verranno realizzati dalla Easy Help per la città di Teramo da meritare un diritto di prelazione su sei milioni di euro di potenziali ricavi, considerato che i servizi aggiuntivi saranno finanziati dal Comune con 60mila euro l'anno e i nuovi P.u.t . e P.u.m.s con 97mila euro? Niente o davvero poco per non definirlo un clamoroso regalo, un trattamento di favore.
Dal sindaco viene definito "un capolavoro politico amministrativo finalizzato a garantire il benessere dei lavoratori", ma ovviamente la propaganda non è indirizzata ai soci lavoratori Tercoop che portano sul proprio groppone gli ingenti danni subiti anche dalla sua amministrazione, ma ai suoi potenziali elettori. Il centrodestra intanto sul tema resta in religioso silenzio e gongola, quello che alla passata amministrazione non era riuscito sarà finalmente realizzato dal centrosinistra se martedì il Consiglio di Stato dovesse malauguratamente confermare il nullaosta già concesso dal Tar Abruzzo. Un vero “capolavoro"
Tercoop