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SparopescaraCome nel Far West. Stanco di aspettare il pranzo, è entrato nel locale, ha tirato un cazzotto al banconiere, poi ha estratto la pistola e gli ha sparato. Solo che non è successo al El Paso, nel saloon di una finzione cinematografica, ma a Pescara. In pieno centro. 

L’eccessiva attesa.

È questa la ragione del fatto di cronaca che ha insanguinato la domenica delle palme del capoluogo adriatico.

L’eccessiva attesa.

È per questo che un ventitreenne originario di Santo Domingo, dipendente di “Casa Rustì”, un ristobar in piazza della Rinascita famoso per gli arrosticini, adesso è in gravissime condizioni, a causa dei colpi di pistola esplosi da un 29enne abruzzese emigrato all’estero, tornato per la Pasqua.

Gli ha sparato anche mentre si trovava già a terra.

Perché nella sua scala di valori, la vita di un ragazzo di 23 anni, valeva meno del tempo perso ad aspettare gli arrosticini.

Come quando nei film sparano sul pianista.

Come nel far west.

Ma quello di Pescara non era un film.

LEGGI QUI L’ARTICOLO SULL’ARRESTO

 

(foto: il ragazzo ferito)

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