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Un nuovo tribunale e più personale. La politica si mobilità, così come chiesto dagli avvocati e dai magistrati teramani, nel corso di un affollato incontro che si è svolto nel pomeriggio nella sala polifunzionale della Provincia, dove c’erano tutti: c’era il senatore D’Alfonso, il deputo Zennaro, l’assessore regionale Quaresimale, il consigliere Pepe e quasi tutti i sindaci della provincia di Teramo per dire basta “alla carenza cronica di personale al Palazzo di Giustizia”. Anche il sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto in collegamento da Roma ha detto la stessa cosa evidenziando che in Abruzzo solo la provincia di Teramo è quella più penalizzata dai numeri ed ha invitato una delegazione nella capitale perchè-ha detto- i dati sono allarmanti per ciò che concerne l’arretrato e tutto questo non fa il bene di nessuno: a chi lavora per la Giustizia e soprattutto non fa il bene dei cittadini che attendono anni per avere una risposta dalla giustizia.

IL SERVIZIO SU R115

I sindaci hanno scritto una lettera per chiedere l'immediata assunzione di nuovo personale.

ECCOLO:

Onorevole Sottosegretario Francesco Paolo Sisto,
da troppo tempo, il Tribunale di Teramo vive una condizione di oggettiva criticità, ascrivibile a molte cause, delle quali in questa sede indichiamo le principali: carenza ormai cronica di organico, a fronte di un carico di lavoro per ciascun magistrato superiore del 17% rispetto alla media distrettuale; strutture non adeguate. Si tratta di criticità che il Consiglio dell’Ordine degli avvocati, così come il Presidente del Tribunale e la stessa Procura sollevano da tempo, senza sortire alcun effetto che conduca ad una risoluzione.
Noi sindaci, quali rappresentanti delle comunità locali, dobbiamo e vogliamo ascoltare le legittime richieste degli operatori di giustizia, facendole nostre e chiedendo al Ministro Marta Cartabia e all’intero Governo di intervenire con immediatezza, affinché vengano affrontate tali criticità, peraltro più volte denunciate, che nel tempo e progressivamente hanno reso sempre più complesso, per cittadini e per operatori economici, veder soddisfatta la propria domanda di Giustizia.
Egregio Sottosegretario, condividerà come in una tale situazione, la battaglia intrapresa a difesa del nostro Tribunale è la battaglia di tutti, che trova uniti in una sola voce, i sindaci della provincia teramana in rappresentanza di quei territori e di quelle comunità già troppo provati poiché colpiti da eventi calamitosi, ripetuti nel corso di più anni, ma che hanno avviato un percorso di rigenerazione e ricostruzione che passa anche attraverso la conservazione e la valorizzazione dei presidi istituzionali e storici propri dell’identità territoriale, indispensabili per costruire un futuro più sicuro e solido.
Come già richiesto e rappresentato dagli avvocati, che nei mesi scorsi hanno proclamato lo stato di agitazione, è giunto il tempo dell’azione: il rilancio dei nostri territori, la tutela dei cittadini e del comparto produttivo, non possono fare a meno di una Giustizia rapida e giusta, che per essere tale richiede necessariamente una sede nella quale essa possa essere pienamente esercitata, cioè un Palazzo di Giustizia dotato, come tutti gli altri, delle adeguate risorse umane e strumentali.
Risorse umane che oggi, a Teramo, mancano, nonostante i carichi di lavoro siano i più alti in Abruzzo. Basti pensare che il tempo di definizione di un procedimento Civile a Teramo è superiore ai mille giorni, mentre a Chieti è di 296 giorni e a Pescara di 368 giorni. Si tratta di una situazione aggravata dal fatto che a fronte degli eccessivi carichi di lavoro, Teramo registra il maggior turn over di magistrati; vale l’esempio ultimo in ordine di tempo e relativo al periodo in corso quando, per quattro magistrati che andranno via, ne arriverà solo uno.
Situazioni che dimostrano come ancora oggi, purtroppo, le questioni legate al Tribunale di  Teramo non vengono affrontate come dovrebbe verificarsi e come accade, al contrario, per i Tribunali delle altre città capoluogo di provincia. Il nostro territorio, anche per la debole rappresentatività ad alti livelli istituzionali - rappresentatività che rischia peraltro di scomparire a fronte dello smembramento del Collegio di Teramo -  viene trattato come la Cenerentola d’Abruzzo. Dimostrazione ne è il fatto che, pur a fronte della proposta del Consiglio Giudiziario e del CSM di aumentare di due unità la pianta organica dei magistrati a Teramo, con conseguente e automatica istituzione della sezione Penale e l'assegnazione di un Presidente di sezione, il Ministero ha invece aumentato la pianta organica di una sola unità. E questo nonostante il fatto che la popolazione della nostra provincia, pari a 300mila abitanti, sia superiore, ad esempio, a quella della provincia dell’Aquila.
Con questo documento, vogliamo ribadire come non sia più tollerabile procedere nelle attività ordinarie con soluzioni tampone. L’amministrazione della Città Capoluogo, ad esempio, per dare una prima risposta alla carenza di organico del Tribunale, ha attivato un Puc, un Piano per l’impiego di percettori del reddito di cittadinanza, proprio con il Palazzo di Giustizia, iniziativa che attesta lo strettissimo legame tra le istituzioni territoriali e il nostro Tribunale ma che, come evidenziato in più circostanze, non rappresenta la soluzione. E’ arrivato così il tempo di affrontare in un quadro organico le problematiche emerse e già sollevate dalla comunità giudiziaria e che i Comuni della provincia fanno proprie.
La battaglia a difesa del nostro Tribunale rappresenta una battaglia di diritti molto alta, rispetto alla quale è fondamentale la sinergia tra tutte le componenti dell’amministrazione della Giustizia, che deve allargarsi a tutti i livelli istituzionali e a tutte le forze sociali del territorio e che, come sindaci, ci vedrà impegnati, come sempre, per garantire alla nostra comunità un Tribunale che sia messo nelle condizioni di continuare a garantire a cittadini e imprese, il diritto alla Giustizia.
Alla luce di quanto evidenziato, la Sua presenza oggi è particolarmente importante e gradita, perché conferma la consapevolezza della straordinaria valenza del nostro Palazzo di Giustizia nella realtà abruzzese. Un Tribunale che deve diventare punto di riferimento dell’intera regione, anche e soprattutto grazie alla presenza sul nostro territorio di una storica Facoltà di Giurisprudenza, l’unica in Abruzzo e tra quelle di riferimento del Centro Italia. Due realtà che non possono che arricchirsi reciprocamente in un continuo scambio di professionalità e di formazione e che fanno della cultura giuridica una vocazione di questo territorio che come istituzioni tutte deve portarci a consolidare, nella città di Teramo, una vera e propria Cittadella del Diritto.
Quello che richiediamo, o meglio pretendiamo, in seguito alle considerazioni finora esposte, è che il Governo metta in campo finalmente un pacchetto di misure specifiche e credibili, finalizzate, anche in base agli obiettivi del PNRR, a smaltire l’arretrato senza crearne automaticamente altro. Perché ciò accada sono necessarie, come detto in apertura, risposte straordinarie e strutturali, sia in termini di risorse umane che di edilizia giudiziaria. I risultati dell’inerzia governativa che purtroppo si è registrata negli ultimi anni, anche rispetto alla struttura, sono visibili a tutti. Per questo è necessario avviare fin da subito una collaborazione che da un lato consenta di dare risposte immediate ai problemi più urgenti e dall’altro di individuare una nuova sede per il Tribunale, in merito alla quale, come Città Capoluogo, abbiamo già ipotesi su cui sviluppare una discussione rapida e compatibile con i tempi dei finanziamenti da intercettare.
Chiediamo dunque formalmente, al Ministero, l’impegno a risolvere immediatamente le questioni urgenti e sedersi attorno a un tavolo per collaborare e dare corpo a tutte le altre iniziative di programmazione.
Una collaborazione rispetto alla quale chiamiamo ad unirsi anche tutti i parlamentari abruzzesi, così come i consiglieri e gli assessori regionali, perché solo insieme potremo dare un futuro al nostro Tribunale e al nostro territorio regionale.

Gianguido D’Alberto, sindaco di Teramo
Antonietta Casciotti, sindaco di Alba Adriatica
Pietrangelo Panichi, sindaco di Ancarano
Catiuscia Cacciatore, sindaco di Arsita
Piergiorgio Ferretti, sindaco di Atri
Alessandro Frattaroli, sindaco di Basciano
Giovanni Melchiorre, sindaco di Bellante
Renzo Saputelli, sindaco di Bisenti
Federico Agostinelli, sindaco di Campli
Maria Marsilii, sindaco di Canzano
Rosanna De Antoniis, sindaco di Castel Castagna
Aniceto Rocci, sindaco di Castellalto
Rinaldo Seca, sindaco di Castelli
Vincenzo D’Ercole, sindaco di Castiglione Messer Raimondo
Alberto Giuliani, sindaco di Castilenti
Giuseppe Del Papa, sindaco di Cellino Attanasio
Febo Di Berardo, sindaco di Cermignano
Cristina Di Pietro, sindaco di Civitella del Tronto
Manuele Tiberii, sindaco di Colledara
Biagio Massi, sindaco di Colonnella
Franco Carletta, sindaco di Controguerra
Dantino Vallese, sindaco di Corropoli
Marco Tiberii, sindaco di Cortino
Giuseppe D’Alonzo, sindaco di Crognaleto
Luigi Servi, sindaco di Fano Adriano
Jwan Costantini, sindaco di Giulianova
Andrea Ianni, sindaco di Isola del Gran Sasso
Massimo Vagnoni, sindaco di Martinsicuro
Ernesto Piccari, sindaco di Montefino
Fabio Altitonante, sindaco di Montorio
Romina Sulpizii, sindaco di Morro D’Oro
Giuliano Galiffi, sindaco di Mosciano Sant’Angelo
Daniele Laurenzi, sindaco di Nereto
Diego Di Bonaventura, sindaco di Notaresco
Severino Serrani, sindaco di Penna Sant’Andrea
Antonio Villani, sindaco di Pietracamela
Robert Verrocchio, sindaco di Pineto
Mario Nugnes, sindaco di Roseto
Elicio Romandini, sindaco di Sant’Egidio alla Vibrata
Andrea Luzii, sindaco di Sant’Omero
Andrea Scordella, sindaco di Silvi
Anna Ciammariconi, sindaco di Torano Nuovo
Daniele Palumbi, sindaco di Torricella Sicura
Domenico Piccioni, sindaco di Tortoreto
Emanuela Rispoli, sindaco di Tossicia
Lino Di Giuseppe, sindaco di Rocca Santa Maria