Da appartamento di un boss di mafia, confiscato e assegnato al Comune di Teramo, a Casa della Legalità e dell'Ambiente. Un percorso di rinascita e riscatto, quello che va sotto il nome di "Piano B": uno spazio affidato in gestione per tre anni (rinnovabili) dal Comune alle associazioni ARCI, WWF, MountainWilderness e Guardie Ambientali d'Italia a seguito del primo (ed unico, finora) patto di collaborazione derivato dal neonato regolamento per la partecipazione. Un percorso lungo, iniziato prima della pandemia e sotto gli ultimi scorci del Commissariamento del Comune e subito ripreso con l'avvento dell'amministrazione D'Alberto. E proprio il sindaco ha voluto essere presente, oggi, alla presentazione della Casa della Legalità: "E' un segnale forte per tutti noi, un incoraggiamento per recuperare anche altri beni confiscati alla mafia come nel caso dell'immobile di Villa Tofo che intendiamo destinare ad attività sociali dedicate ai minori, in primis ai minori non accompagnati". Impressionante la mole di volumi che fanno parte della Biblioteca della Legalità e che vanta libri, riviste e atti recuperati dal WWF e messi a disposizione di chiunque avrà tempo voglia e modo di passare in via Molinari, 2. E non solo.Un luogo per ospitare numerose iniziative sopratutto dopo l'estate quando si struttureranno tutta una serie di collaborazioni con l'Unite, con le scuole. Obiettivo, promuovere la cultura della Legalità in ogni modo. E il profilo di Peppino Impastato incastonato nel murales di Pasquale Testa lo ricorda. A tutti.