Se ne va un pezzo della storia di Teramo. Da qualche minuto, è cominciato l’abbattimento di uno dei palazzi “dei mutilati”, in via Duca d’Aosta, testimonianza di una Teramo ormai perduta. Costruiti cent’anni fa, per i mutilati della Grande Guerra, quei palazzi furono i primi in città con il “bagno moderno”, ovvero con la concezione attuale dei servizi igienici e, per anni, sono stati anche un riferimento di modernità, affacciati su quella che oggi chiamiamo Circonvallazione Ragusa e che, all’epoca era il limite cittadino, aperto sui campi e sul Vezzola, che era gonfio d’acqua e di vita. In uno di quei palazzi, si consumò nel 1952 uno dei più gravi delitti della storia teramana, quello della Squartatrice. Il palazzo cade perché dichiarato inagibile a causa dei danni del terremoto. Rinascerà, certo, ma non sarà lo stesso. Al ruggito del sisma, Teramo sacrifica un altro frammento della sua storia urbana.