Fuori casa da 13 anni e poche speranze di rientrare a breve. Questa la situazione di tante famiglie del centro storico di Castelli, antico borgo del teramano, devastato dal sisma 2009 e che in tanti anni poco o nulla ha visto ricostruito. In particolare, la situazione che più desta preoccupazione riguarda i tanti aggregati che sembrano sempre più invischiati in mille beghe burocratiche e lungaggini varie. Nonostante le tante iniziative intraprese dal sindaco Rinaldo Seca, ad oggi i cittadini castellani non hanno alcun termine preciso di inizio dei lavori. Lo denuciano diversi residenti di Castelli.
Tutto fermo e una grande e sempre più concreta paura di non poter mai tornare nelle proprie case, mentre si susseguono riunioni di aggregati, verbali, richieste ed aggiornamenti dei vari progetti.
"Vogliamo delle risposte dai vari responsabili delle pratiche di ricostruzione. Negli anni siamo stati oggetto di un continuo scaricabarile: la colpa di questa situazione sembra essere di nessuno e l'unica cosa certa è che siamo fuori dalle nostre case e, spesso, paghiamo affitti e sosteniamo spese aggiuntive a causa della negligenza di chi non fa appieno il suo dovere" protestano i cittadini castellani che chiedono chiarezza innanzitutto ai presidenti dei vari aggregati.
Resta l'amaro in bocca per una situazione ferma da troppo tempo e il timore che ciò possa avere pesanti ed ulteriori ricadute anche sul tessuto economico e sociale dello storico borgo della ceramica.
Nella foto: Il commissario Legnini con i cittadini di Castelli ed uno scorcio del centro storico.