Non si offenderà, Roberto Iavannone, trentatreenne creativo enologo/ristoratore se, nell’introdurre il suo progetto gastronomico, unico in Italia, usiamo la più popolare tra le definizioni per il suo core business, ovvero la “pallotta”. Sì, ovviamente, il progetto è dedicato alle polpette e alla loro multiforme versatilità, ma Roberto è teramano e sa che sempre alle “pallotte” vola la memoria gustosa. Con la sorella Mara, il giovane imprenditore ha aperto a Pescara “50 special”, richiamo più che evidente al “vespino”, ma non solo, visto che 50 sono i grammi della polpetta perfetta, che nell’idea di Roberto si declina in una quindicina di varianti, tutte gustosissime. Il progetto, dunque, è quello di fare delle polpette una compiuta esperienza gastronomica, in un ambiente un po’ vintage, ma che non trascura la modernità dell’assoluto plastic free. Quindi, le polpette vengono servite in coppette di carta o nel guscio avvolgente di un panino, per riscoprire magari il pacere di quella fetta di pane sugoso che tutti abbiamo rubato alla mamma, mentre le polpette nuotavano in pentola, prima che il furto saporito si estendesse anche ad una di quelle, a comporre un panino indimenticabile. Nel menù, polpette per tutti i gusti, dalla gettonatissima amatriciana col guanciale all’emiliana con la mortadella, dalla ligure col pesto alla norcina col tartufo, da quella di pollo a quella di baccalà, fino all’abruzzese cacio e ovo. Non mancano proposte vegane e vegetariane e due “speciali”: una coi maccheroni alla chitarra e l’altra col timballo di scrippelle. Perché Teramo non si dimentica. E le pallotte so’ sempre le pallotte…