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Il verbo inglese "to play" ha molte accezioni ma la più importante è quella di giocare come recitare, perché per gli inglesi, sicuramente gli attori migliori al mondo, recitare vuol dire giocare, giocare la parte, a fare la parte.

Sara Gagliarducci e Valentina Nibid sono già due anni che portano, letteralmente, il teatro fuori dal Covid-19 con il progetto del "Teatro Vagante", che tra giugno e luglio torneranno a muoversi tra i comuni montani dell'aquilano (info: https://www.facebook.com/TeatroVaganteinviaggio) e questa terza stagione di nuovo con il lungimirante patrocinio dell'Università de L'Aquila cui si unisce il Teatro Stabile d'Abruzzo – manca ancora la curatela dell'UniTE, che potrebbe portare l'esperienza artistica sul versante teramano, essendo questo un progetto che trae origine proprio nella nostra provincia: ci sarà una proposta del lavoro dei due artisti il prossimo 25 aprile nella frazione di Scorrano, nel comune di Cellino Attanasio, alle ore 12:00.

La riuscitissima esperienza teatrale consiste nel recarsi nei paesi dell'entroterra abruzzese, quelli che offrono ospitalità ai due artisti e al loro progetto di teatro di comunità, denominato appunto "Teatro Vagante" e che è rimodulato a ogni stagione: quest'anno Sara e Valentina ripartiranno dall'esperienza di Estella Canziani (1887-1964), l'artista italo-britannica che nel 1928 pubblicò “Attraverso l'Appennino e le Terre d'Abruzzo” a conclusione di un suo intenso viaggio di ricerca nella nostra regione.

Lo spettacolo-progetto è arricchito di volta in volta dai racconti del posto, quelli che gli abitanti del luogo visitato riportano spontaneamente ai due artisti; e qui ritroviamo il senso politico dell'arte, che mai riesce a esprimersi appieno come a teatro: per politico si intende sempre quell'azione che l'artista compie all'interno della società, utile a mostrare all'uomo lo stato fisico psichico e spirituale che rappresenta e che vive; cioè l’artista con il suo intervento compie un atto critico, provoca la crisi; e non si intende certo che l'artista debba tramutarsi in sindaco o parlamentare, chiamato a risolvere i problemi strutturali di una società.

Intorno a Sara e Valentina quindi si raccolgono intere stirpi, dai nonni ai nipoti; e c'è una immagine già registrata in questo loro peregrinare d'arte che più di ogni altra riesce a testimoniare il loro successo, ed è quella che ritrae ad Alfedena, provincia de L'Aquila, dei bambini affacciati a una finestra, raccolti dalla Meraviglia, colti dallo Stupore, quello che Sara Gagliarducci e Valentina Nibid sanno portare nei borghi che incontrano, tirandosi appresso attrezzi costumi trucco e parrucco per giocare come recitare in mezzo alle genti; e questo non può non riportarmi alla mia sempre calda idea di una scuola italiana integralmente tradotta in teatro, che formi, che salvi.

MASSIMO RIDOLFI


nella foto: Valentina Nibid e Sara Gagliarducci, immagine tratta dalla pagina facebook del Teatro Vagante.