
Come è ormai noto, da gennaio 2020, i gestori idrici hanno l’obbligo di segnalare, in bolletta, la presenza di importi prescritti (perché riferiti a consumi risalenti a più di 2 anni dall’emissione della fattura) per dare al consumatore la possibilità di eccepirli.
La società acquedottistica teramana, dopo l’invito da parte dell’Autorità Garante a “rimuovere i possibili profili di scorrettezza della condotta commerciale” ha attuato tempestivamente il “Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette, violazione dei diritti dei consumatori nei contratti, violazione del divieto di discriminazioni e clausole vessatorie” adottato dall’Agcm.
Non è la prima volta che l’Agcm, nel corso della sua attività di verifica, deliberi a favore della Ruzzo Reti: l’ultimo caso risale allo scorso ottobre con l’archiviazione per manifesta infondatezza del fascicolo aperto sull’attivazione di una polizza assicurativa in caso di perdite occulte di acqua.