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04-WEB.jpgScuola antisismica di Colleattarreato: ci sarà un processo. Ilo Gup Marco Procaccini ha rinviato a giudizio i cinque indagati accogliendo la richiesta della Procura: del pm titolare del fascicolo Stefano Giovagnoni. Per la Procura, che ha delegato le indagini al nucleo di polizia economica della del comando provinciale della guardia di finanza, all'associazione di imprese sarebbe stato procurato un vantaggio patrimoniale consistito nell'affidamento diretto senza gara pubblica di lavori per un importo di circa 450mila euro. 

A giudizio vanno Remo Bernardi, dirigente dell' area 6 Lavori pubblici e manutenzione del Comune di Teramo; Gianni Cimini, attualmente dirigente dell'area 7 Ricostruzione, pianificazione sostenibile e rigenerazione della città del Comune e all'epoca dei fatti (e in questa veste imputato) responsabile unico del procedimento riguardante l'appalto per l'affidamento dei lavori della scuola; gli imprenditori Ennio Abbatescianni (foto in home) nella sua veste di legale rappresentante di "Linea Informatica srl" e Remo Di Carlo, legale rappresentante di "Sife Srl", le due società che all'epoca hanno costituito l'Ati, l'associazione temporanea di imprese, per l'appalto della scuola, e l'architetto Stefano Mariotti nella sua veste di direttore dei lavori.

Le accuse ipotizzate sono riportate stamattina in un articolo su quotidiano Il Centro e sono: l'abuso d'ufficio, la turbata libertà degli incanti e la truffa. Il pm Giovagnoni contesta l'abuso d'ufficio ai dirigenti del Comune e agli imprenditori. A questi ultimi due, inoltre, contesta anche i reati di turbata libertà degli incanti e truffa. Reato, solo quest'ultimo, che viene contestato a Mariotti. Per questa ipotesi di reato nell'avviso di conclusione delle indagini si fa riferimento a voci di spesa di 25mila euro (per l'accusa non dovute) che, secondo la Procura, sarebbero state inserite nel computo metrico inducendo la stazione appaltante (cioè il Comune) al pagamento nei confronti dell'Ati. Per la Procura Mariotti, proprio nella sua qualità di direttore dei lavori avrebbe omesso, così si ricostruisce nell'avviso di conclusione, di fare il controllo tecnico, contabile e amministrativo. Secondo la Procura, la costituzione dell'Ati sarebbe risultata funzionale esclusivamente a garantire il cumulo di requisiti speciali di qualificazione per la partecipazione alla gara d'appalto ma, sostiene sempre l'accusa, da parte dell'impresa mandataria non ci sarebbe stata partecipazione all'esecuzione dell'appalto. Prima udienza il 4 novembre davanti al tribunale in composizione collegiale.

Ci piace aggiungere che molta responsabilità in questo appalto lo ebbe la politica di allora e soprattutto l'area economica del comune, all'epoca guidata da un noto esponente locale che cerca di stare sempre sulla "breccia" ma come dicono i commentatori bravi: di questa persona continueremo a parlare, anche in riferimento a questa vicenda, prossimamente. Perchè è bene che si racconti di processi, di indagini ma anche di campagne elettorali, di promesse e di lavori "affidati". Come questo.