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CalcioPallaLa tecnica individuale un tempo era, forse sin troppo esaltata a scapito delle esercitazioni per il collettivo. Oggi, spesso, capita il contrario. Delle sedute di allenamento che comprendono queste due componenti, con esercitazioni adeguate, ai ritmi di gioco odierni, sembra essere un compromesso facilmente intuibile, ma non sempre realizzabile. Bobby Charlton, capitano dell'Inghilterra mondiale, dopo ogni allenamento canonico sul campo del Manchester era solito palleggiare decine di minuti contro il muro come qualsiasi ragazzino dell'oratorio. Garrincha, il funambolo del Brasile Mondiale, eseguiva palleggi facendo rimbalzare la palla sotto la traversa. Riva  il calciatore della Nazionale e del Cagliari lanciava sfide ai compagni di squadra consistenti nel colpire il legno orizzontale della porta dal disco di centro campo. Inutile dire che le vinceva tutte. C'è stato poi chi è diventato terzino sinistro calzando unicamente lo scarpino mancino e obbligandosi a colpire la palla solo con quel piede. Il calciatore in questione era Aldo Maldera del Milan. Insomma il calcio ha una lunghissima schiera di campioni che hanno continuato, durante l'intero arco della carriera, ad allenarsi nei cosiddetti fondamentali. Oggi, invece, qualcuno ripone anzitempo in soffitta le esercitazioni individuali col pallone. I mister moderni preferiscono addestrare i propri uomini con lavori di gruppo ed optano sulla partita per curare solo schemi di gioco.Questa situazione non può risultare sufficiente a sopperire a talune carenze dell'atleta nella tecnica individuale. La tecnica è insieme al senso tattico, alla condizione atletica ed alla personalità sono fondamentali per diventare un giocatore di classe. A mio giudizio il lavoro individuale con la palla deve entrare nel programma di ogni allenatore. Ultimamente le tattiche sono cresciute e le esigenze atletico- tattiche del gioco fanno da padrone ma io inviterei  i mister a dedicare più tempo all'allenamento di palleggi, guida della palla, tiri, dribbling, colpi di testa. Ritengo una scelta giusta proprio sulla base della mia esperienza in una squadra. In passato Silvio Piola continuò a migliorare la tecnica individuale grazie al frequente addestramento cui si sottoponeva. In passato nei periodi in cui allenavo dedicavo almeno un'ora alle partitelle fra i componenti della squadra perchè tutti gi aspetti dell'addestramento ( dribbling, tiro in porta, colpo di testa, passaggi ) venivano verificati e messo a frutto dai calciatori. Il tecnico Nils Liedholm curava in modo ossessionante i fondamentali dei suoi giocatori per ore e ore, ripeteva continuamente che senza il bagaglio tecnico i suoi giocatori non potevano reggere confronti ad alto livello., Ai tecnici delle giovanili obbligava che ai giovani bisognava insegnare la tecnica individuale sostenendo che anche i più abili frombolieri dovevano continuare ad esercitarsi con la palla basato su tiri, tocchi, controllo della palla, passaggi e palleggi. Naturalmente si possono alternare queste forme di lavoro rendendoli più stimolanti in modo che i preparatori possono sbizzarrirsi a trovare soluzioni interessanti che evitino la monotonia. L'addestramento individuale come stoppare, tirare al volo, colpire di testa, calciare punizioni e rigori sono esercizi importantissimi anche per giocatori dilettanti. Alcuni elementi dotati di un istinto naturale possono manifestare maggiore dimestichezza  con queste esercitazioni, altri meno, ma non bisogna trascurarle sarebbe un errore imperdonabile. C'è una pessima abitudine che ricorre da qualche tempo nel settore giovanile : bruciare le tappe col lavoro tattico- fisico e tralasciare lo studio dei fondamentali. E' uno sbaglio, perchè senza l'esercitazione tecnica il giovane calciatore rimarrà per sempre privo di una completa preparazione, indispensabile per il raggiungimento di traguardi futuri. Così capita di trovarsi di fronte a giocatori atleticamente forti ma non bravi nello stoppare la palla. Per concludere i fondamentali sono gli elementi cardine nel calcio. Senza questa base non si potranno avere sviluppi di calciatori tecnicamente bravi. Quindi una sinergia tattica, fisica e tecnica risulterà utile nella formazione completa del calciatore. 

ANTONIO VALBRUNI