Ecco allora come fare, ad esempio, a recuperare i centri storici, i vecchi borghi lasciati in stato di abbandono: si fa camminando, così si salvano luoghi e storie; e le persone racchiuse dentro le storie dei luoghi pure così si salvano, camminando.
È ciò che l'Associazione "Fante di Cuori", attivissima per la sua Loreto Aprutino, ha organizzato il 15 maggio appena scorso per le vie del centro storico partendo da Via del Baio, con alle spalle il Castello Chiola, 864 d. C., per arrivare in fine al Parco dei Ligustri, dove, risalendo dolcemente la selva dall'antica fontana ottocentesca, un tempo lavatoio comunale, ci si scopre davanti alla stupenda vista del paese che si è appena disceso; e non si poteva che chiudere con un brindisi di fronte a tanto splendore,assaporando i pregiati vini delle cantine loretesi.
È stata una passeggiata raccontata quella che, quasi senza accorgersene, per 3 ore ha condotto i molti partecipanti alla conoscenza del centro storico di Loreto Aprutino e delle vicende che l'hanno interessato, partendo dal dominio francese e arrivando fino alla curiosa scelta del santo patrono, San Zopito, il quale si celebra il lunedì successivo alla Pentecoste con il tradizionale inginocchiamento del bue davanti alla statua del santo, rituale che inizia nel 1711, cioè da quando le reliquie del santo vennero traslate da Penne a Loreto Aprutino.
I partecipanti alla camminata loretese sono giunti maggiormente da fuori e alcuni anche dall'estero: Loreto Aprutino è da qualche anno residenza estiva di molte famiglie del Nord Europa, e non solo, che hanno acquistato casa proprio in centro storico, tra le quali si contano già più di 30 nazionalità diverse; lo stesso centro storico che invece molti loretesi hanno, ahimè, abbandonato da tempo preferendo le comodità dell'allora nuovo centro urbano fuori le mura.
Questa nuova realtà crescente deve essere un vanto per il Comune di Loreto Aprutinoma andrebbe anche in qualche modo limitataaffinché non diventi un vizio, una deriva che trasformi il centro storico del paese in un naturale parco dei divertimenti per turisti, come Capri o Venezia, dove non si incontra un caprese o un veneziano neanche raffigurato girando per musei: a godere delle bellezze del centro storico devono essere prima di tutto i loretesi, sono loro che devono per primi rioccupare quelle case, perché i paesi sono fatti della loro gente e non dalle mura, nobili o popolari che siano; e in tutto questo dovrebbero avere un ruolo culturale trainante, e non solo di interesse capitalistico, le prestigiosissime aziende vinicole e olivicole del posto, perché è "casa loro" in stato di abbandono, che va recuperata ai loretesi, che va riconquistata "dai francesi".
Quello vissuto domenica scorsa è, in ogni modo, un esempio di un recupero possibile, intelligente e vivo dei tanti gioielli nascosti nell'entroterra teramano - Ops... pescarese.
MASSIMO RIDOLFI
ASCOLTA QUI I VERSI DELLA POESIA "LORETO APRUTINO" DI MASSIMO RIDOLFI:https://youtu.be/_IbYibP4O0Q .