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Nei 27 mesi di commissariamento, l'area che fa capo alla direzione generale e agli uffici della Banca Tercas è scesa da 96 a 54 unità, mentre nello stesso periodo 127 persone sono uscite con le incentivazioni previste dal sistema bancario. Li chiama "costi di ristrutturazione", il commissario straordinario della Tercas, Riccardo Sora. Anche questi "costi" finiscono nell'elenco delle quattro voci cui si deve la maxi perdita di 602milioni di euro dell'Istituto di credito che, da settembre, "parlerà" pugliese. Altre tre le voci, come Sora dettaglia nella relazione conclusiva che il prossimo 29 luglio sarà illustrata durante l'assemblea straordinaria dei soci che si terrà, a partire dalle 10, presso l'aula magna dell'Università di Teramo. Sora parte "dagli ingenti accantonamenti per le perdite sui crediti e i rischi di futuri contenziosi legati alla rovinosa gestione della direzione Di Matteo e anche al deteriorarsi della situazione economica abruzzese, con una serie di stanziamenti prudenziali". Al secondo posto, la perdita si deve "al sostanziale azzeramento del valore di carico di Banca Caripe, di cui Tercas detiene il 95%, pagato 228 milioni di euro al Banco Popolare nel non lontano 31 dicembre 2010. La partecipazione è stata svalutata per 206,9 milioni". Terza voce, "il calo del margine di intermediazione, legato a difficoltà nel mercato dei tassi e alla necessità di pagare interesse più cospicui per la raccolta, in relazione all'immagine negativa della banca e a conseguenti pericoli di crisi di liquidità". WCENTER 0PESABAOBZ -  per ar 4 foto  3