Caro presidente della Provincia di Teramo, Diego Di Bonaventura,
passeggiavo per il centro storico di Teramo oggi pomeriggio, curiosando tra le foto e i post dedicati all'intitolazione di una fetta di viale Crispi a Marco Pannella da parte del Comune. Tra una foto degli asfalti rifatti e una alle sedie colorate vicino al monumento di Garibaldi, di colpo mi sono ritrovata in via Pietro Rosati.
Ha presente la via che fa angolo con la sua via Milli? Oh, benissimo.
Ma lo sa cosa ho trovato?
I “Giardini Marco Pannella”.
Ma pensa te, i giardini inaugurati in pompa magna con due giorni di iniziative il 15 e il 16 giugno di ben sei anni fa. Mamma mia, era il 2016.
Caro presidente, sa come li ho trovati? Chiusi.
Con tanto di transenna davanti al cancellone, incoronato dalla targa seminascosta dal tendone esterno del vicino bar e da un cartello che recita:
Giardini Marco Pannella. Aperti al pubblico dal lunedì al sabato:
Orario estivo (1 aprile – 30 settembre) : dalle 8.30 alle 20
Orario invernale (1 ottobre – 31 marzo) : dalle 8.30 alle 18
Eppure, oggi, venerdì 27 maggio, li ho trovati chiusi ed erano le 15.30
Ma continuiamo a leggere il cartello:
Questo giardino è un bene collettivo, quindi è anche tuo. Viene conservato grazie al lavoro di manutenzione della Provincia con il contributo che ogni cittadino conferisce attraverso l'erario.
Caro presidente,
perché i Giardini Marco Pannella sono chiusi di venerdì pomeriggio?
E se è un bene collettivo che la sua Provincia manutiene anche grazie alle tasse da me pagate, perchè lo tiene chiuso?
Avvicinandomi bene all'ingresso blindato, ho intravisto meglio la frase che campeggia sulla targa in pietra: “Il crimine più grande è stare con le mani in mano”
Lo ha detto proprio Marco Pannella,
quello di viale Crispi.