• CANTORO
×

Avviso

Non ci sono cétégorie

sit-in-de-benedictis.jpgCrediamo che mai i padri costituenti avrebbero potuto immaginare che nell’art. 1 della Costituzione, “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.” , avrebbero dovuto specificare: sul lavoro retribuito. Eh si perché nella nostra Repubblica già è difficile averlo un lavoro, ma non è detto che lo stesso venga retribuito.
Lo sanno bene le dipendenti e i dipendenti della Cooperativa Polis e della PAP che lavorano nelle case di riposo De Benedictis di Teramo e Rozzi di Nereto, a cui non è stato pagato lo stipendio relativo ad Aprile 2022 per quanto riguarda i primi e relativi a febbraio 2022 per quanto riguarda i secondi.
Il tempo dei proclami è finito, non riteniamo più opportuno partecipare a riunioni in cui ci vengono raccontati i progetti futuri e non viene data nessuna soluzione rispetto alla problematica degli stipendi delle lavoratrici e dei lavoratori. Se nel futuro immediato non si vedranno soluzioni, vista, come più volte ribadito dal commissario, l'intenzione di risolvere il problema, invieremo direttamente alla ASP1 le rate di mutui e bollette che tante lavoratrici e lavoratori non riescono a pagare da mesi.
Quindi buona festa della Repubblica a quanti rappresentano le istituzioni che costituiscono la Repubblica e che sono componenti
l’assemblea dei portatori di interesse dell’ASP n. 1,cioè ai sindaci dei Comuni di: Bellante, Civitella Tronto, Corropoli, Nereto,
Sant'Omero, Teramo, Tortoreto; al Presidente della Provincia di Teramo, al Presidente della Regione Abruzzo.
Buona festa della Repubblica a chi è parte fondamentale della stessa: al Capitolo Aprutino, alla Curia Vescovile di Teramo e al Commissario che per conto della Regione gestisce un bene pubblico come l’ASP n.1.
Buona festa della Repubblica a tutti! Se passati i festeggiamenti i rappresentanti delle istituzioni potessero trovare tempo e voglia di occuparsi del futuro dell’ASP n. 1, forse il prossimo due giugno potrà essere giorno di festa anche per quelle lavoratici e quei lavoratori che finalmente potranno avere il giusto salario per cui ogni giorno vanno a lavorare e si occupano dei nostri anziani. Lo scrivono in una nota i sindcati.