Dieci anni fa moriva l'on. Alberto Aiardi, figura di spicco nel mondo politico abruzzese e nazionale. Ed oggi Teramo lo ha dimenticato. A lui non si è neppure pensato di dedicare una strada...eppure la commissione toponomastica del Comune ha avuto un pensiero davvero per tutti. O forse...non per tutti. In realtà, ad Alberto Aiardi è stato intitolato tre anni fa lo slargo-rotatoria fra la statale 80 e la strada provinciale per Nepezzano nei pressi dell’istituto agrario Rozzi, a Piano d’Accio, ma per la sua peculiaritrà si tratta di un luogo che nessuno identifica con quel ricordo. Lo facciamo noi e qualche altro teramano che ci ha scritto nei giorni scorsi, per ricordare a tutti chi èn stato Alberto Aiardi.
Nato nel 1935 a Pistoia, era teramano ed abruzzese di adozione. Laureato in giurisprudenza, ma con grandi competenze nel campo dell'economia, è stato uno dei pilastri della Democrazia Cristiana abruzzese. Amministratore comunale a Teramo, poi parlamentare per cinque legislature consecutive (dal 1972 al 1992) alla Camera dei Deputati, più volte Sottosegretario al Bilancio e Programmazione economica (Governi Craxi I e II, Fanfani V e VI), è stato un politico raffinato e di grandi vedute, aperto al dialogo e profondamente impegnato anche sui problemi dell'emigrazione, ricoprendo per molti anni l'incarico di vice Presidente nazionale dell'ANFE, l'associazione per le famiglie degli emigrati fondata nel 1947 dalla deputata costituente aquilana Maria Agamben Federici, che ne fu presidente sin dalla fondazione e fino alla sua morte, nel 1984. Politico accorto e di grande carisma, cultore di temi economici e valente saggista, l'on. Aiardi ha lasciato una grande eredità alla storia politica abruzzese, avendo egli arricchito la cultura della nostra regione con numerose pubblicazioni e saggi sull'Abruzzo nel secondo dopoguerra, essenziali per chiunque voglia conoscere a fondo la storia regionale, in campo economico e sociale. Rilevante fu il suo contributo, in Parlamento e nelle istituzioni, per la crescita e lo sviluppo dell'Abruzzo e, particolarmente, del territorio teramano.
E QUESTA E' LA TERAMO CHE DIMENTICA.
E.d.C.