Sarà dell’UDC il prossimo Sindaco di Teramo? Se lo augurano i professionisti, imprenditori e i tanti cittadini che sperando di superare il 10% dei voti il prossimo 28 maggio 2023 ambiscono non solo ad avere un ruolo centrale nel tavolo del centrro destra teramano ma ritengono che, coalizzando attorno al loro scudo crociato le forze di centro che a Teramo sono sempre state forti e rappresentative, potrebbero crearsi le condizioni per chiedere alla coalizione di esprimere il nome del Sindaco dell’intera coalizione. In questo caso spunterebbe fuori il nome di una nota dottoressa magari in grado di acquisire consensi anche nel centro sinistra.
Con queste ambizioni si riunisce oggi a Teramo, nella sede di Piazza Martiri appena inaugurata, l’assemblea dei democristiani dell’ UDC che tornano in pista per riportare nelle amministrazioni concretezza, responsabilità e consenso. “La città di Teramo dovrà essere amministrata da persone capaci e competenti, concrete e responsabili” dice il coordinatore Dante D’Elpidio che ha convocato una riunione provinciale – che si annuncia molto partecipata – per fare una panoramica sulla situazione attuale e sugli scenari futuri in ambito Comunale e Regionale . Spazio sarà dedicato all’approfondimento di progetti di sicuro interesse delle realtà locali all’interno delle quali l’UDC intende distinguersi per la peculiare azione politica che si concentrerà esclusivamente sulla proposizione di soluzioni concrete per il bene dei cittadini..
“Siamo orgogliosi – ha sottolineato D’Elpidio – di essere presente in tutte le città della nostra Provincia teramana con lo Scudo Crociato e con la nostra forza elettorale intendiamo essere e saremo determinanti non solo per l’elezione del Sindaco di Teramo ma anche per la vittoria del centro destra in Regione perché i valori della nostra storia rappresentano il cuore e l’anima del centrodestra. Bisogna ripartire dal Centro a Teramo e i Abruzzo per fortificare la coalizione di centrodestra””
Tanti sono i professionisti e gli imprenditori che in questo periodo stanno guardando all’UDC in vista delle scadenze elettorali e del voto al Comune di Teramo che si terrà il 28 maggio 2023 . Il Partito dello scudo crociato erede della Democrazia Cristiana dopo un periodo di ondivaga incertezza e tentennamenti , ora, sotto la guida di Dante D’Elpidio torna a voler contare in città e a riproporre anche a Teramo i valori fondativi della democrazia italiana: l’interesse nazionale e il bene comune come esclusiva finalità dell’agire politico. La competenza, lo spirito di servizio, il senso dello Stato come modello di selezione della classe dirigente. Il ruolo dei “corpi intermedi” nella gestione della cosa pubblica. La partecipazione popolare come motore della vita associata. Il dovere di “guidare” eticamente e politicamente il Paese, al di là delle effimere rilevazioni statistiche del consenso. La democrazia nei partiti e nei sistemi elettorali come unica garanzia di libertà per tutti gli eletti e per tutti i cittadini. La centralità del parlamento come sede legittima della formazione dell’interesse pubblico. Fuori da questa “cornice di valori” nessuna democrazia può avere futuro.
L’Unione di Centro, partita anche a Teramo nasce per proporre ai cittadini italiani di tutti gli schieramenti che vivono il disagio del finto bipartitismo, al mondo del volontariato e dell’associazionismo laico e cattolico, un grande progetto politico: l’orizzonte di un nuovo partito popolare e liberale di governo dove i moderati di tutte le aree politiche riscoprano insieme la via maestra del Centro come luogo sempre essenziale per il governo.
Secondo i dirigenti del partito è giunto dunque il momento di aprire anche a Teramo una nuova storia politica. Non un “terzo polo” di risulta tra due immutabili giganti, ma un’offerta politica, di governo, di partecipazione democratica del tutto nuova, che nasca dalla “rottura” del finto bipartitismo. "Teramo oggi è malata di immobilismo, mentre tutt’intorno il mondo cambia e prepara, a cominciare dai Comuni vicini, l’avvento di una nuova era. Teramo è ferma, è sporca, è spoglia di servizi alla collettività. Qualche bicicletta, qualche foto, due festicciole paesane non possono sopperire alle gravi mancanze di una giunta litigiosa e non omogenea dove ci sono assessori assenti da mesi , La grave crisi economica rischia di mettere in discussione la tenuta del nostro patto sociale e denuncia come ormai intollerabili l’inadeguatezza del “sistema D’Alberto” che ha fallito su tutta la linea, culturale, sociale e amministrativa . Crisi amministrativa che colpisce soprattutto le giovani generazioni sta facendo nascere un vero e proprio allarme sulla tenuta etica della comunità. Non c’è più tempo da perdere per l’UDC. Non c’è più tempo per pigrizie, per paure, per coltivare piccole rendite di posizione. È tempo di rimettersi in cammino. Con il coraggio dei liberi e dei forti".