L'arte serve a tutto. Serve a fare davvero tante cose. Ma, soprattutto, serve a ricordarci che siamo vivi, e non c’è ricchezza, patrimonio più grande della vita, anche la più difficile – e non posso che pensare a Cristo dicendo, scrivendo di vita difficile, e quindi non posso non ricordare gli ultimi, cioè quelle esistenze sofferte e minime, come quella della gente di Colleiano, un borgo montano del Comune di Roccafluvione, in provincia di Ascoli Piceno: è qui che è arrivata l'11 giugno scorso la Lezione del Teatro dell'Orsa (http://bit.ly/3zD2RaC), che tempo prima ha provveduto al suo raccolto di memorie e a osservare il fare delle mani e degli uccelli.
Il racconto, cioè la trasmissione della sapienza, vale a dire sapere che il mondo è sempre fatto da chi ci ha preceduto, rappresenta il concetto motore di ogni azione compiuta dalla prestigiosa compagnia di Reggio Emilia.
Il racconto dell'emigrazione ad esempio, come quella in Germania o in Belgio oppure oltreoceano, che ha cominciato a spopolare l'Italia già dalla Seconda metà del '800; oralità accuratamente imbastita che traccia un solco lungo le vie di Colleiano, esperienze che Monica Morini e Bernardino Bonzani, direttori artistici dell'evento, hanno sapientemente collezionato dentro una scatola sonora dove le voci dal vero dei protagonisti della vicenda umana dell'emigrazione si raccontano: "Le cose c'è, esiste..." ci dice, mentre siamo in cammino, una di queste voci attraverso le cuffie date in dotazione ai partecipanti l’evento.
Il teatro, con Monica Morini e Bernardino Bonzani del Teatro dell'Orsa di Reggio Emilia, a Colleiano si è fatto quindi camminamento per le strade del borgo fino a inoltrarsi in aperta campagna, dove la favella, che alternava il racconto degli attori alle voci registrate del paese che sentivamo attraverso le cuffie, si fa sostanza d'uomini, che dell'umano ci riporta sudori e dolori ma anche momenti di allegra speranza del mondo.
Percorso che è iniziato raccogliendo una bacca di cipresso ed è finito a seminare in piena campagna i semi della lettura, cioè le parole della poesia.
Tutto questo è potuto accadere grazie al PUPUN FESTIVAL (http://bit.ly/3NQsHfD), progetto risultato primo in Italia tra i 643 presentati all’avviso pubblico “Borghi in Festival. Comunità, cultura, impresa per la rigenerazione dei territori” aperto dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, iniziativa quella marchigiana che per questo gode quest’anno di un finanziamento di ben 327mila euro, nell'intento di riunire la comunità dei saperi e dei mestieri che ha messo in rete 7 comuni dell'ascolano (Comunanza, Acquasanta Terme, Castignano, Montegallo, Palmiano, Roccafluvione e Rotella) per portare in scena la vita dei paesi, cammino che proseguirà fino al prossimo 19 giugno (http://bit.ly/3xK2idM): gli eventi sono tutti gratuiti.
MASSIMO RIDOLFI
Ph.: Monica Morini e Bernardino Bonzani, fondatori e direttori artistici del Teatro dell’Orsa di Reggio Emilia.