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PanchixUn argomento che coinvolge emotivamente allo stesso modo tutti gli allenatori dalla 3 categoria alla serie A. L'esonero un argomento dettato dallo stato generale delle società di calcio. Prima di accettare l'incarico un allenatore dovrebbe valutare la situazione tecnica, organizzativa, ed economica della società in cui viene chiamato a lavorare, valutare gli obiettivi, conoscere i dirigenti, il Direttore Sportivo, il Direttore Generale, i giocatori a disposizione, i programmi che la società chiede in un campionato di testa o la salvezza e, quindi il decidere serenamente il da farsi. E' chiaro che tutto questo è ad appannaggio di pochi fortunati se trovano società serie, molti altri tecnici che sono fermi devono accontentarsi e nonostante l'essere certi di trovarsi di fronte ad una situazione non facile, sanno che rischiano ma, come spesso capita in situazioni del genere, la mancanza di una vera programmazione sia societaria che tecnica si va incontro a brutte figure. Poi c'è purtroppo al giorno d'oggi chi allena procurando sponsor alle società, allenare quasi gratis a discapito di allenatori bravi che rimangono fermi. Le cause dell'esonero, nella maggior parte dei casi, sono dovute alla mancanza di risultati. Sono i risultati a mettere in evidenza i problemi reali della squadra anche se, talvolta i risultati che si ottengono non sono l'immagine esatta del lavoro che l'allenatore, insieme alla squadra sta svolgendo. Altre volte invece, ci si trova di fronte all'incapacità e alla presunzione dei dirigenti o ancor di più dei Direttori sportivi, i quali hanno la sfacciataggine di vestire i panni dell'allenatore, come fare le formazioni e quindi sostituirsi ad esso. Fino a questo punto si rientra nella normalità di quello che capita nel mondo calcistico nei dilettanti, e quindi gli allenatori devono essere vaccinati e consapevoli di trovarsi davanti a simili situazioni che sicuramente non va accettata. La cosa più brutta è, invece, quando viene calpestata la dignità di uomo e professionista serio con comportamenti scorretti e a volte disonesti, derivanti dal ruolo che dirigenti e direttori sportivi si sono creati, non per l'amore della squadra ma solo per puro protagonismo ed interessi di parte che, spesso, portano , per scaricare le proprie responsabilità, a pronunciare la parola esonero.In base alla mia esperienza il mio modesto contributo vuole essere quello di cercare di migliorare il pensiero di correttezza dell'allenatore per poter meglio sopportare queste situazioni difficili, a volte grottesche, senza venire mai meno al modo di essere del tecnico.Per comportamento professionale l'allenatore deve sempre tenere sia che si alleni in serie A. che in terza categoria e dovrebbe essere sempre accompagnato con tanta umiltà. La stessa umiltà necessaria deve essere sempre consapevole di subire il sorriso sarcastico o le frasi di circostanza che spesso sono pronunciate in casi simili.Tutti gli allenatori subiscono nel corso della carriera, una o più mortificazioni professionali.l'importante è sempre fare il proprio dovere, avere la coscienza a posto, la consapevolezza di aver fatto il massimo, la certezza di aver vissuto insieme con un gruppo di ragazzi ed aver trasmesso a loro qualcosa. Quanti bravi allenatori pur lavorando bene non sono confermati nel proseguire il lavoro cominciato con buoni risultati e scavalcati da allenatori che forse non hanno mai battuto un corner o un calcio di rigore. Forse questo fa capire come funziona calcio d'oggi, anche se non cancella la delusione ma non si è responsabili e si paga errori di antipatie o sponsor che allenatori portano nelle casse delle società in particolare nei dilettanti. Questo ci si rende conto di come un allenatore sia un uomo solo. Nei momenti difficili, e nel calcio sono tanti, ti guardi intorno per capire come sia difficile fare l'allenatore di calcio. Allora ti viene da pensare perchè tutto questo, perchè tanta ipocrisia pur trattandosi di un gioco. Un gioco bello, il cui fascino ti aiuta a superare un avvenimento triste quale l'esonero. Resta inoltre la volontà di continuare ad aggiornarsi, a confrontarsi, in quanto lo studio e il calore della famiglia aiutano a superare momenti così psicologicamente difficili .Il tecnico sa di aver fatto un lavoro straordinario, il suo spirito di lealtà e quello di aver lasciato il segno di serietà e di insegnamento alla squadra che anche dopo l'esonero sicuramente lo rispetteranno sempre anche nella vita di tutti i giorni.

 

ANTONIO VALBRUNI