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La Coppa Interamnia è sicuramente la manifestazione teramana per antonomasia: quella che più di tutte ha segnato la storia teramana recente, l’unica che ha saputo sopravvivere alla prima repubblica. “42 anni e non sentirli”, si direbbe, e invece no! In questo caso purtroppo i segni della vecchiaia ci sono eccome e deturpano come profonde rughe l’immagine di una manifestazione che non ha saputo rinnovarsi ed ha preferito navigare a vista, anno dopo anno, alla ricerca dei pochi fondi indispensabili per sopravvivere. Ma la sopravvivenza non può essere un obiettivo: la Coppa ha perso da tempo la propria attrattiva e si è via via trasformata in un’insignificante festa senza un preciso target, una settimana di musica a tutto volume, birra, tanti rifiuti e poco altro. L’ennesima celebrazione del nulla che caratterizza la Teramo dei nostri giorni. Eppure basterebbe poco per cambiare, basterebbe poco per riportare la Coppa Interamnia ai fasti delle prime edizioni e trasformarla in un grande volano di rilancio della città. Come fare? Basta analizzare i punti di forza e debolezza della storica manifestazione ed intervenire con il coraggio e la creatività dei primi anni. L’evento sportivo è il fiore all'occhiello e il cuore della Coppa e tale deve restare. Il campo centrale di Piazza Martiri va però valorizzato ed attrezzato per offrire un colpo d'occhio migliore; bisogna lavorare molto sulla comunicazione (risultati, curiosità, sfide più significative) e trasformare i match in veri e propri eventi che possano a coinvolgere i cittadini. Al momento nessuno è in grado di capire cosa succede ogni giorno nei campi di gioco ed è praticamente impossibile appassionarsi alla manifestazione sportiva. All’indubbio pregio sportivo fanno da contraltare le gravi carenze che investono il decoro urbano e la proposta extrasportiva. Dovremmo scrollarci di dosso la pseudo-propensione "nordica" che ci porta a vedere l’Interamnia come una “Octoberfest de noiatri”. Perchè proporre solo stand che erogano rigorosamente fiumi di birra, serviti in bicchieri di plastica inquinanti a corredo di hotdog e hamburger? L'Abruzzo non è la Baviera. Teramo non è Monaco e non vuole esserlo! La Coppa Interamnia deve diventare espressione e vetrina del nostro territorio che ha ben altro da offrire! Perchè allora non allestire stand che servano prodotti locali a km zero? Perchè non cogliere questa straordinaria occasione per promuovere la cucina autoctona, il vino e le pregiate birre artigianali delle nostre colline? Perchè non dare prova di civiltà servendo gli alimenti con stoviglie ecologiche (magari brandizzate) accompagnate dall’acqua del Gran Sasso distribuita non nelle inquinanti bottiglie di plastica ma attraverso erogatori ad hoc? E non sarebbe bello fare una seria promozione delle tante mete turistiche del nostro meraviglioso territorio attraverso proposte, buoni vacanza e gadget promozionali? E perché non allestire mostre mercato riservate ad artigiani e produttori abruzzesi? E visite guidate presso  musei e scavi archeologici aperti giorno e notte? E non andrebbe garantita la pulizia della città attraverso il posizionamento capillare di bagni chimici a disposizione degli ospiti? Ed infine, perché non vengono coinvolte nella manifestazione le poche realtà rilevanti rimaste sul territorio come l’Università e l’Istituto Zooprofilattico, assoluta eccellenza mondiale nel campo della salubrità dei prodotti alimentari? Perché questa città, alle collaborazioni virtuose, continua a preferire piccoli interessi di bottega? Il futuro dell’Interamnia passa attraverso questi punti interrogativi che costituiscono evidentemente altrettante domande retoriche. Trasformarle in azioni concrete rappresenta, secondo noi, l’unico modo per ridare un senso a questo evento. Chi ha voglia di cambiare batta un colpo: il Movimento lavora per una Teramo diversa.    Movimento 5 Stelle Teramo coppa