Raggiungo Massimo Romaniello presso l'Azienda "Carpa la Terra" (contatti: http://bit.ly/3mWTjzB), che porta avanti insieme alla famiglia. E mentre salgo in auto la stradina - unica via - che dal bivio di Garrano Alto mi porta verso la sua casa, ripenso ai contadini del sud di Rocco Scotellaro (1923-1953), perché Massimo è da lì che arriva, proprio da quelle zone che videro muovere la speranza del grande poeta di Tricarico durante le prime lotte bracciantili intercorse tra gli anni '40 e '50 per il riscatto delle terre del Meridione da parte di mezzadri e braccianti, violentemente represse sia nel Ventennio che agli albori della nostra Repubblica, che seminò vittime invece della libertà del grano e quindi del pane: sì, perché Massimo Romaniello arriva dalla provincia di Avellino, un po' prima da dove Cristo si fermò.
Ho sempre pensato che quello del contadino sia il vero mestiere dell'uomo perché è l'unico in grado di procurargli direttamente il cibo, il nutrimento alla vita, sapienza che arriva da una antichissima osservazione della natura: il contadino è l'unico uomo sulla Terra capace nel vivere in armonia con Madre Natura.
Ma eccomi arrivato, perché è proprio dove finisce la strada che cominciano i campi coltivati che curano Massimo e la sua famiglia, quindi so bene che è lì che lo troverò.
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Come sei arrivato a Teramo, a Garrano Alto di Teramo?
Sono arrivato qui grazie a mia moglie Luisa. Ci siamo conosciuti il 17 aprile 2013 a Montella, il mio paese natale, un borgo montano in provincia di Avellino. Lei era scesa a sud per vedere le nostre coltivazioni di grani antichi e la successiva panificazione delle farine perché aveva il desiderio di iniziare questa attività nei suoi terreni, cioè tra Garrano Alto e Campli.
Che cos'è la terra?
La terra è la migliore banca del mondo. Nessuno paga gli interessi che solo Lei sa rendere. La terra è l'unica che ha rispetto del lavoro dell'uomo, dove ogni goccia di sudore ha la sua giusta ricompensa. Ma pretende lo stesso rispetto e amore. Basta pensare che un solo chicco di grano rende una spiga di grano, che può arrivare a racchiude in sé circa 20 chicchi. Mio padre mi diceva sempre: "Teccoti e dammi non è mai peccato." Che significa: quello che semini ricevi.
Che cosa significa fare il contadino oggi, anche eticamente?
Per me vuol dire libertà, cioè essere padroni di se stessi e delle proprie capacità. Soprattutto nel rispetto assoluto della natura. Infatti, nella nostra azienda si fa esclusivamente agricoltura biologica. Che significa che non si usano prodotti o additivi chimici ma solo gli accorgimenti che la stessa natura già ci offre e che l'esperienza contadina ci tramanda. Ad esempio, considerando la stagione, per combattere i pidocchi dei pomodori basta usare un macerato di ortiche che va passato come se fosse dell'acqua ramata direttamente sulla pianta, composto che deve essere preparato all'uso un giorno prima in un recipiente con ortiche e acqua. Nelle prime 24ore dopo la macerazione, il compostopuò essere spruzzato, nebulizzato direttamente sulle foglie, perché molto forte; dopo può essere versato anche sulle radici poiché diluitosi con il passare del tempo. Così si può evitare, senza spendere un euro e mantenendo un prodotto sano, questa specie di parassita.
La tua azienda è visitabile?
Certo! È sempre aperta al pubblico perché chi acquista i nostri prodotti, per noi, ha il pieno diritto di verificarne lagenuinità direttamente sul luogo di produzione, cioè sulle nostre terre. In azienda si possono sempre trovare i nostri prodotti da acquistare oppure si possono ordinare tramite inostri contattie per ordini superioriai 5kg la consegna a domicilio è gratuita. I nostri prodotti di punta sono pasta, farina, olio e, tutti i venerdì, pane appena sfornato. Noi coltiviamo solo grani antichi: Saragolla, Solina, Gentil Bianco, e una miscela di Marzotto, Carosella e altri grani.
E chi ti aiuta in questo tuo pensiero di vita e di azione?
Tutta la mia famiglia collabora attivamente nella conduzione dell'azienda.
La tua azienda ha uno stallo fisso nella città di Teramo, al mercato contadino del sabato, che si colloca da alcuni anni in Corso Porta Romana. Ma so che ti muovi anche verso altre realtà e incontri.
Sì, oltre ad avere questa postazione fissa in Corso Porta Romana, sono spesso invitato a fiere ed eventi di commercio equo e solidale, come il prossimo appuntamento, previsto per il 2 e 3 luglio, all'interno della Fiera della Neoruralita' di Sulmona (info: http://bit.ly/3QuzXzC).
Poco tempo fa so che avete subito un pesante furto nella vostra azienda. Cosa ha significato per voi?
Ci hanno derubato dei sudori di un anno.
La nostra è una azienda famigliare che vive del proprio lavoro, dei frutti della terra, quindi ci hanno rubato il pane dalla tavola, perché di questo stiamo parlando quando si parla di contadini che ancora lavorano nel rispetto della terra. Però, siccome quella della agricoltura biologica è una comunità solidale, gli amici di S.O.S.Rosarno (info: http://bit.ly/3QwDZas), in Calabria, ci hanno inviato, a proprie spese, compreso il trasporto, 20 quintali di Senatore Cappelli e 10 quintali di Rosia, così da poter continuare la nostra produzione e arrivare al prossimo raccolto (Video: http://bit.ly/3OnGSbT).
Non finirò mai ringraziare abbastanza gli amici di Rosarno perché ci hanno consentito di mettere ancora del pane in tavola; ma ci hanno aiutato anche i teramani, con una raccolta fondi e con forniture offerte gratuitamente, come la Tipografia Eurosprint di Torricella Sicura. E anche i nostri clienti, aumentando generosamente i loro acquisti.
In questo Paese c'è ancora tanta brava gente, gente che ha rispetto della fatica e della cultura contadina.
Massimo Romaniello e la sua meravigliosa famiglia, a dispetto di qualsiasi crisi mondiale, non soffriranno mai la fame perché sanno procurarsi il pane con il lavoro delle mani, animate dalla intelligenza contadina, che sa che non va sprecata alcuna energia perché ogni energia è preziosa, perché ogni colpo di zappa deve rivoltare la sua zolla.
Qui credo ci sia un buon esempio da seguire, che ci porti, dall'antico, verso il futuro.
MASSIMO RIDOLFI