Caro Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga
perchè è ancora chiuso il Museo del Lupo di Arsita?
E se sono fondati i rumors che parlano di una riapertura entro luglio, chi lo gestirà stavolta?
Non è stato un bel vedere camminare per il centro storico del Comune di Arsita ed imbattersi in un portone sbarrato nonostante la presenza, nell'ultimo fine settimana, di decine di famiglie con bambini al seguito e decine di turisti incoraggiati dalla due giorni dedicata alla Transumanza. Centro storico da visitare, ok ...ma niente Museo. Eppure proprio la tappa al Museo del lupo di Arsita è una delle più promozionate anche sui portali dedicati a chi vuole conoscere dove viaggiare e cosa andare a vedere in Abruzzo.
Niente da fare: dal 2019 il Museo del Lupo è off limits.
Il CAI di Arsita, previa convenzione con l'ente Parco datata 2018, lo ha gestito per un anno e qualche mese. Poi, niente rinnovo della convenzione fino ad una manifestazione d'interesse per la gestione, bandita dal Parco nel 2020 ma di cui non si è conosciuto ancora l'esito.
Una buona notizia serpeggiava tra i vicoli del centro storico di Arsita qualche giorno fa: "Pare che il Parco lo riapra, dicono a luglio..." Sarà così?
Il Cai di Arsita lo ha gestito a titolo di volontariato per un anno e riferisce di oltre 1000 presenze in quel periodo (costo del biglietto: 2 euro). Il ricavato dei biglietti è ancora sul conto corrente dell'associazione che nutriva la speranza di poter tornare a gestirlo ed investire così quelle risorse ancora una volta sulla struttura anche con il supporto dell'allora consigliere regionale delegato alle aree interne, Luciano Monticelli, che si era prodigato per far avere alcuni volumi dedicati al lupo. Il Cai si è candidato a quella manifestazione d'interesse con l'auspicio di poter tornare ad accogliere turisti, bambini, famiglie, scolaresche, così come fatto in quell'anno con aperture su richiesta oltre alle aperture calendarizzate del sabato pomeriggio e della domenica mattina/pomeriggio, sfruttando l'impegno di 6-7 volontari e sfruttando anche alcune collaborazioni con ristoranti e agriturismi locali per aumentare le presenze al museo.
Oggi cosa è cambiato? Che il CAI di Arsita tira fuori 120 euro d'affitto al mese per avere una sede dentro il Comune di Arsita e svolgere le sue attività mentre il Museo del Lupo aspetta qualcuno che riapra quel portone e faccia recuperare al territorio teramano una tappa turistica di assoluto valore. Specie per un territorio interno dove, i turisti, come dire, non solo ci devono arrivare (strade provinciali chiuse, permettendo) ma ci devono tornare e fare da passa parola.
Lo chiamano indotto turistico.
Un buon modo per combattere lo spopolamento nei fatti e non solo nei convegni